Tu sei qui: CronacaShopping festivo, commercianti contro
Inserito da (admin), martedì 4 aprile 2006 00:00:00
Un successo la prima domenica di aprile con i negozi aperti, secondo l'Ascom, che l'aveva proposta e promozionata. Per la Confesercenti, invece, è stato un flop: il commercio cavese non può essere ridotto al centinaio di negozi aperti nel centro storico (circa il 10% dell'intero comparto). Totalmente inutile anche sotto il profilo degli incassi, secondo l'Ascoca (Associazione commesse e commessi cavesi).
«Non voglio fare, né alimentare inutili polemiche - afferma il commissario cittadino dell'Ascom, Antonio Della Monica - Solo chi non opera non sbaglia. Spero solo di sbagliare il meno possibile, ma il dato che abbiamo rilevato domenica scorsa non era certamente negativo. C'è stato un ottimo riscontro, in termini sia di adesioni che di incassi». Secondo altre valutazioni, invece, un sostanziale pareggio tra aperti e chiusi.
«Stiamo parlando e dando una valutazione - replica Aldo Trezza, presidente della locale Confesercenti - su appena 500 metri di strada del centro storico, che sarà pure il salotto buono della città, ma non confondiamolo con il commercio cavese, che nella sua totalità non ha avuto alcun beneficio dall'apertura. Voglio dire ai miei colleghi di stare molto attenti, perché quella dell'apertura domenicale è una politica pericolosa se fatta con superficialità. Alla lunga resisteranno solo i più forti. Non ho certo visto pullman gran turismo fermarsi in città, anzi, con una così bella giornata, erano affollatissime le località di mare. Sotto i portici, come al solito, sono scesi i cavesi».
In settimana, intanto, si dovrebbe riunire per un'assemblea generale l'Ascoca, il sindacato degli addetti alle vendite. «Ben vengano le aperture domenicali - afferma il presidente Teresa Di Salvio - se portano benefici economici, e magari consentono anche nuovi posti di lavoro per i turnover, ma se devono passare sulla nostra pelle non ci stiamo. Non è possibile pensare che il nostro riposo si possa ridurre a mezza giornata del lunedì e non avere possibilità di programmare neppure una passeggiata con la famiglia. Se non saremo considerati, ci faremo sentire e valere».
Fonte: Il Portico
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