Si rompe la pax commerciale, già traballante da tempo, sull'apertura dei negozi domenica 7 gennaio, come deciso dal nuovo regolamento comunale per il 2007. I primi ad insorgere sono stati gli addetti alle vendite, appoggiati dalla Confesercenti, che aveva chiesto il riposo il 7 e l'apertura, invece, il 14 gennaio.

«Sono sbagliati la scelta ed il metodo - afferma Luigi Trotta, Confesercenti - Con i saldi venerdì 5, in contemporanea con la "Notte Bianca" della Befana, che speriamo si protragga fino alle prime luci del sabato, altrimenti dovremo parlare di un ennesimo flop, restare aperti anche domenica 7 significa solo accontentare la grande distribuzione, che avrebbe subito un danno dalla chiusura dei due giorni festivi (6 e 7 gennaio). Il 7, peraltro, avremo la concorrenza anche dei Comuni viciniori, il 14 invece no. Inoltre, è venuto a mancare il principio della concertazione con l'Amministrazione, che ci ha fatto trovare il piatto già pronto senza neppure confrontarsi».

In antitesi, invece, la posizione dell'Ascom Confcommercio. «L'Amministrazione ha interpretato in maniera intelligente quanto proposto dalla stessa Confesercenti - risponde il commissario Antonio Della Monica - che aveva chiesto l'apertura la prima domenica dei saldi. Aprire il 14 sarebbe stato un danno, perché i consumatori avrebbero già fatto tutti i loro acquisti altrove».

Sul piede di guerra le commesse. «Noi non ci stiamo, invitiamo tutti a non aprire», afferma Teresa Di Salvio. «L'Amministrazione ha ritenuto di concedere la facoltà di apertura per il 7 gennaio - chiarisce l'assessore al Commercio, Enzo Servalli - appena avuta la conferma ufficiale dell'inizio dei saldi il 5. Tale scelta è in linea con l'orientamento delle principali città della provincia e con le indicazioni delle associazioni di categoria, Confesercenti compresa».