Tu sei qui: CronacaSiamo una sola umanità in un unico pianeta
Inserito da (redazionelda), lunedì 15 ottobre 2018 09:30:59
di Raffaele Ferraioli*
Più passa il tempo più appare evidente una raccapricciante verità: la nostra è una libertà condizionata, limitata, controllata. Siamo in un regime di dittatura morbida, nascosta, ma terribilmente oppressiva. il guaio più grande è che non ne abbiamo coscienza, non ne siamo per niente consapevoli.
La nostra società "liquida" non riesce più a distinguere la verità dall'inganno. Abbiamo tutti perso la lucidità necessaria per inquadrare il problema dell'indifferenza morale che attanaglia la nostra convivenza civile. Né siamo in grado di renderci conto che ci troviamo di fronte alla più ingiusta ripartizione della ricchezza che sia stata mai registrata sulla faccia della terra.
Siamo malati senza saperlo, di scarso senso di responsabilità e di eccessiva indifferenza morale rispetto a tali insopportabili, macroscopici abusi commessi quotidianamente sotto i nostri occhi. Sordi ai bisogni di integrazione e interazione umana. Ci lasciamo prendere dalla paura di perdere i nostri privilegi, di vederci sottrarre la nostra ricchezza, compromettere la nostra agiatezza. I "benestanti" temono l'invasione dei "nuovi Barbari" e rifiutano il rischio della perdita di controllo del potere, pur essendo questo una pia illusione.
Il dibattito scivola sul piano dell'etica e della sicurezza, della prevenzione di fronte alla criminalità, della difesa a tutti i costi dell'ordine pubblico. Scompare la visione, utopica quanto si vuole ma scevra di egoismi e di nazionalismi più o meno dichiarati. Il cittadino non intende riconoscere agli "stranieri" quelli che sono diritti sacrosanti. Fra i tanti il diritto all'ospitalità evocato da Kant nel suo "Progetto filosofico per la pace perpetua".
Non ci può essere né libertà, né democrazia in una società che nega a coloro che bussano alla sua porta il diritto di essere accolti, di non essere trattati con ostilità e disprezzo. Non si può e non si deve dimenticare che siamo una sola umanità in un solo pianeta.
La comprensione, l'emancipazione, l'integrazione e la fusione, sono obiettivi meritevoli di essere perseguiti fino in fondo per poter eliminare quelle tragiche condizioni di povertà e di indigenza che costringono i migranti a rischiare la vita pur di fuggire dall'inferno nel quale sono condannati a vivere.
Confini chiusi, rotte controllate, barriere innalzate, bambini annegati, centri di accoglienza super affollati, non fanno altro che aumentare la diffidenza e l'animosità. Distolgono lo sguardo dalla tragedia delle sofferenze alle quali milioni di cittadini sono condannati.
Continuare a innalzare barriere è una soluzione illusoria che non produce niente di positivo. Le migrazioni di massa sono un fenomeno antico ed hanno accompagnato la società fin dai suoi albori. Il problema non si risolve avvolgendo le coscienze nel velo dell'egoismo e del razzismo, bensì cambiando le regole dello sviluppo, eliminando la povertà nel Sud del mondo, combattendo il capitalismo selvaggio.
La crisi profonda che l'umanità sta vivendo è di natura morale e politica prima ancora che economica e da essa si esce solo riaffermando i valori della fratellanza e della solidarietà, da troppo tempo smarriti. "Non si può abusare della pazienza dei poveri", né si può negare che "un mondo migliore è possibile".
Fonte: Il Vescovado
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