Tu sei qui: CronacaSoldi per disabili, anziani truffati
Inserito da (admin), mercoledì 23 febbraio 2005 00:00:00
Donare soldi a favore di giovani disabili: a fare la richiesta un uomo di 35, massimo 40 anni, ben vestito, con tanto di tesserino di riconoscimento che riporta la sigla di un'associazione onlus. Un escamotage, giacché l'associazione è inesistente. E' il nuovo tipo di truffa che sta imperversando in città. A denunciare il fatto due anziani, fermati per strada nei giorni scorsi dai falsi volontari. L'allarme è stato lanciato dal presidente del Comitato "Ordine e Quiete", Giuseppe Salsano, che ha presentato una formale segnalazione al Comando di Polizia Municipale. Secondo la testimonianza - i denuncianti risiedono in via Marconi e via Matteo Della Corte - i truffatori li avrebbero fermati per strada con la scusa di una donazione per beneficenza a favore di giovani disabili. «Non si ricorda? Anche vostro figlio ve ne avrà parlato», avrebbero detto per convincerli. Così scatta la trappola. Successivamente, avrebbero spiegato agli anziani di poter ottenere anche una percentuale delle somme donate, se avessero dato un sostanzioso anticipo. Li avrebbero così accompagnati a casa per ritirare una discreta cifra, per poi fuggire appena entrati in possesso del denaro. Salsano, autore del decalogo anti-truffa diramato in occasione della stagione estiva dalla Polizia, sottolinea che è sempre importante denunciare tempestivamente le truffe, cercando di ricordare più particolari e dettagli possibile: «Per quanto riguarda le persone che suonano alla porta, spacciandosi per funzionari di società o enti di servizio, è importante farsi dare gli estremi (nome, cognome e numero di tesserino) e chiamare l'ente di appartenenza per un controllo. Molto diffuso in città, ma anche nel resto della provincia, è un nuovo tipo di truffa, che già dall'anno scorso ha mietuto le prime vittime». Secondo il presidente Salsano, i truffatori avvicinano gli anziani con la scusa di dover recapitare un premio, nella maggior parte dei casi giacche di finta pelle, avvertendo di aver già parlato della cosa con i loro figli. Con questo trucco riuscirebbero ad avere varie informazioni, come l'indirizzo di casa, le loro abitudini quotidiane e gli orari degli spostamenti. Una volta in possesso di queste notizie, mettono in atto il loro piano, recandosi a casa delle vittime quasi sempre in prossimità delle date che coincidono con la riscossione delle pensioni.
Fonte: Il Portico
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