Sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" i tre ragazzi di Ravello che nell'estate del 2007, in seguito a perquisizione dei Carabinieri, erano stati sorpresi in possesso di sostanze stupefacenti di diverso genere. I tre, poco più che maggiorenni, si trovavano a bordo di un pullmino con altri amici, in partenza per una vacanza fuori regione.

Il dispositivo di sentenza è stato depositato nella giornata di ieri, in seguito al processo. Le motivazioni saranno rese note tra due settimane almeno.

Ai tre imputati veniva contestato il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Dodici mesi di reclusione: questa la richiesta del Pubblico Ministero, con il Giudice che ha accolto le tesi dei difensori, gli avvocati Francesco Gargano, Salvatore Di Martino e Giocondo Santoro secondo cui il possesso della sostanza non aveva come finalità lo spaccio, ma l'uso personale.

Il tutto avvalorato dal fatto che le dosi erano contenute in confezioni singole e che in seguito alla perquisizione non erano state rinvenuti bilancini di precisione o grosse somme di danaro. La sentenza ha tenuto inoltre conto dei nuovi dispositivi di legge che fanno distinzione tra droghe leggere e pesanti, con il sistema sanzionatorio molto più mite rispetto al passato.

Malgrado il reato fosse già prescritto per decorso dei termini i difensori, in assenza di qualsiasi elemento di prova a carico degli imputati (in riferimento alla contestazione di spaccio) hanno evidenziato la personalità degli imputati, all'epoca studenti-lavoratori, chiedendo l'assoluzione.