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Sottovia, Italia Nostra non si arrende

Inserito da (admin), martedì 1 luglio 2008 00:00:00

L'Associazione Italia Nostra, nella persona del Presidente Nazionale, dott. Giovanni Lo Savio, si è costituita in giudizio, affiancando la difesa della Soprintendenza B.A.P. di Salerno e Avellino nel procedimento di impugnazione dell'ordinanza di sospensione dei lavori disposti dalla stessa Soprintendenza «limitatamente al tratto compreso tra la località Tengana ed il nuovo ponte sito in località Caliri».

Malgrado l'ordinanza del TAR abbia accolto le ragioni del Comune di Cava de'Tirreni, concedendo la sospensione del precedente provvedimento della Soprintendenza, l'Associazione ritiene doverose alcune precisazioni per fare chiarezza in merito alla vicenda giudiziaria:

1 - il procedimento avviato dalla Soprintendenza è stato implicitamente ritenuto esente da qualunque vizio di natura procedurale e ciò a differenza di quanto erroneamente ritenuto dal Comune di Cava de'Tirreni, che nel promuovere il ricorso aveva considerato addirittura "abnorme" il relativo provvedimento perché inficiato dai suddetti vizi riguardanti il procedimento amministrativo;

2 - il TAR si è limitato esclusivamente ad esaminare la relazione tecnica prodotta in limine litis dal Comune di Cava che rappresenta una mera relazione di parte, trascurando di dare la giusta attenzione agli evidenti rilievi di difformità posti a fondamento del provvedimento della Soprintendenza;

3 - tutto ciò è dimostrato dalle dichiarazioni antecedenti al giudizio (confermate dal quotidiano La Città del 28/06/08) dell'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Cava, Napoleone Cioffi, con cui pone in rilievo che l'opera de qua avrebbe subito comunque qualche modifica «che verrà presto risolta in collaborazione con la Soprintendenza». Tale affermazione fa emergere in modo evidente che il provvedimento di sospensione fosse corretto e del tutto giustificato in quanto adottato in riferimento a delle varianti non munite del necessario e presupposto nulla osta di natura paesaggistica.

4 - In ogni caso, le immagini (rendering) del progetto definitivo approvato nel 2005 dalla Soprintendenza confrontate con le immagini fotografiche che documentano lo stato di fatto dell'opera variata senza le necessarie autorizzazioni, non solo lasciano intendere che l'opera in questione (relativamente al tratto inizialmente sospeso) sia totalmente diversa, ma sicuramente confermano che le illegittimità commesse, oggi, dagli Enti Locali SEMBREREBBERO evidentemente tollerate dai giudici amministrativi (pur se commesse in violazione dei principi normativi) a differenza di quanto normalmente avviene nei confronti delle violazioni commesse dai cittadini.

L'associazione, quindi, alla luce dei fatti sopraesposti, tiene a precisare che il suo intervento ad opponendum spiegato dall'Avv. Gianluca Santelli, nel giudizio incardinato dinanzi al TAR, è pienamente coerente con la mission di difesa del territorio nazionale di cui si fa carico dal lontano 1955, e nulla ha a che vedere con le asserite "beghe di paese" dietro cui si trincera il Sindaco pro-tempore Gravagnuolo al fine di sminuire la effettiva gravità degli abusi amministrativi commessi. L'associazione dinnanzi a questa palese ingiustizia non lascerà niente di intentato.

Foto 1: Progetto definitivo del 2005 approvato e legittimato di tutti i pareri, dove si evidenzia il tracciato viario completamente in sottovia;
Foto 2: Intervento oggetto di variante non autorizzato, dove si evidenzia invece che il tracciato viario emerge drammaticamente in quota e quindi non più totalmente in sottovia.

Fonte: Il Portico

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