È giallo alla Badia. Sono diversi anni, ormai, che la frazione turistica più rinomata della vallata metelliana subisce una sistematica, quanto scientifica, guerra dichiarata ai cani. L'ultimo episodio pochi giorni fa, quando, nell'arco di poche ore, sono morti avvelenati addirittura sei cani. La psicosi del serial killer ha contagiato tutti i proprietari. Presi di mira cani di tutte le taglie e razze, dal pastore abruzzese al yorkshire, sia che sguinzaglino nei cortili delle villette, sia che si aggirino per il paese. Oltre una ventina i casi denunciati, non si contano i randagi. Nell'ultimo episodio la strage è avvenuta nei pressi della Pietrasanta, località rinomata per essere un luogo nel quale si appartano le coppiette e di conseguenza anche i guardoni, i maggiori indiziati degli avvelenamenti a base di polpette ai pesticidi. «Denunciamo all'opinione pubblica questi atti vergognosi - affermano Giovanni Conti e Rita Apicella della Lega nazionale per la difesa del cane - affinché si prenda coscienza di quella che è diventata, oramai, una strage, ed invitiamo tutti a lottare contro questa barbarie, soprattutto denunciando a noi o direttamente a polizia e magistratura chi si macchia di questi atti di crudeltà e vigliaccheria».