Tu sei qui: CronacaSversamenti illegali a Mergellina, l'azione di contrasto dei militari della Guardia di Finanza per la tutela dell’ecosistema marino
Inserito da (admin), mercoledì 9 gennaio 2019 17:53:15
Non più tardi di ieri mattina, uno sversamento nel porticciolo di Mergellina con una marea biancastra e lattiginosa ed un odore sgradevole.
Nella circostanza, il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, reparto specialistico e notoriamente impegnato a tutela dell'ambiente, interveniva prontamente con una propria pattuglia, coinvolgendo anche il personale tecnico dell'Arpa Campania per accertare la natura della "marea bianca" e scongiurare eventuali pericoli per la salute pubblica.
Sul posto veniva avviata, altresì, una positiva collaborazione negli accertamenti tecnici con personale della Polizia Municipale U.O. di Chiaia e Unità Operativa Ambientale, nonché con i Vigili del Fuoco.
I militari, dopo un'accurata ispezione del percorso della rete pluviale, riuscivano a risalire al punto di sversamento, individuato in un pozzetto di fronte ad un palazzo di via Gramsci del capoluogo partenopeo.
Un attento esame delle videocamere di sorveglianza della zona consentiva di osservare che nella mattinata un automezzo di espurgo delle fognature aveva effettuato un'immissione di rifiuti liquidi in un condotto pluviale sfociante direttamente in mare.
Dalla successiva analisi del prodotto si poteva accertare che si trattava di sedimenti di lavorazione del marmo e si provvedeva a notiziare, quindi, le Autorità competenti.
Da questo ulteriore grave episodio, si evince lo stretto legame esistente tra l'economia sommersa ed il danno recato all'ambiente, nelle forme più subdole e nascoste, quali l'interramento dei rifiuti e gli sversamenti illeciti.
La Guardia di Finanza, Corpo di Polizia Economico-Finanziaria, anche attraverso le sue componenti specialiste, quali i Reparti Aeronavali, dotati di speciali tecnologie e consolidate competenze sulla normativa ambientale, è fortemente impegnata per garantire un'efficace risposta istituzionale, potendo intervenire, altresì, sugli aspetti economici che derivano dai processi industriali di lavorazione delle materie prime ed individuare casi di illecito smaltimento di quei residui di lavorazione che non avendo riscontro in contabilità hanno la necessità di essere smaltiti, peraltro, in maniera illegale.
Puntuale arriva l'avvertimento sui social di Daniele Esposito che ha ricondiviso un suo vecchio post di Aprile 2018:"Dopo l'acqua bianca di pochi giorni fa giunta in mare, ecco nello stesso punto arrivare anche quella di colore verde. Che siano dei tentativi per colorare una bandiera di blu ..... come in nostro mare!?🤔 P.S. Non vorrei invece che questa schifezza che finisce in mare sia il risultato di un trattamento di lucidatura o di semplice pulitura a delle grandi superfici "pavimenti" dove quasi sempre vengono usati prodotti chimici altamente tossici.😡"
Precisando in un ulteriore commento: "Quanto successo a Napoli, in forma per fortuna molto più ridotta, è accaduto anche qui a Positano il giorno 11 aprile 2018 come da noi denunciato. Quando, soprattutto le grandi strutture, fanno lavori di messa in posa, lucidatura o pulitura di grandi superfici "terrazzi, saloni, scale ecc: devono rivolgersi a ditte specializzate e serie che aspirino con appositi mezzi le acque sporche di questi trattamenti, provvedendo poi al corretto loro smaltimento, e non liberarsene versandole nelle condotte fognarie o delle acque bianche, come molto probabilmente qui è successo. Si spera che le Autorità facciano maggiore attenzione per bloccare sul nascere questa brutta abitudine. Perché intervenire dopo è già troppo tardi."
Fonte: Positano Notizie
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