Tu sei qui: CronacaTensione Cava-Nocera, allarme tifoseria
Inserito da (admin), mercoledì 6 luglio 2005 00:00:00
È stato individuato e denunciato il giovane ultrà che nella notte tra domenica e lunedì ha esploso una bomba carta contro la saracinesca di un negozio a Nocera Superiore. C.C., 25 anni, di Nocera Superiore, dovrà rispondere di danneggiamento aggravato e spiegare le motivazioni del suo gesto sconsiderato ai Carabinieri, che indagano sul caso. A quanto sembra, dunque, la pista seguita dagli inquirenti ha dato subito i suoi frutti. L'atto intimidatorio, proprio come era stato sospettato nella giornata di lunedì dai Carabinieri della Stazione di Nocera Superiore che curano l'indagine, è maturato negli ambienti delle tifoserie di Nocerina e Cavese, sulla scia delle decine di episodi di rispettiva intolleranza registratisi nei giorni scorsi. Il figlio del titolare dell'esercizio commerciale preso di mira, a quanto sembra, sarebbe un accanito tifoso della Cavese, come il resto della famiglia, residente a Nocera Superiore, ma originaria di Cava. Nei giorni scorsi il giovane sarebbe entrato in contatto con l'autore dell'atto vandalico. I due ragazzi si sarebbero scambiati alcune battute di spirito sulle sorti delle rispettive squadre, ma a C.C., tifoso della Nocerina, qualche parola di troppo del tifoso cavese avrebbe fatto scattare la scintilla della vendetta. Non gli sarebbe andato giù, in particolare, il fatto che il giovane cavese gli avesse imposto di rimuovere un manifesto, listato a lutto, in cui si annunciava la fine dell'attività della squadra metelliana. Dagli sfottò alle parole grosse il passo sarebbe stato breve, ma C.C. si sarebbe allontanato senza reagire in maniera esagerata. Non si sa se di sua iniziativa, o su consiglio di altri, il giovane nocerino si sarebbe procurato la bomba carta e, approfittando della confusione dei fuochi d'artificio esplosi in piazza nella tarda serata di domenica, l'avrebbe fatta esplodere contro la saracinesca del negozio di ortofrutta del padre del tifoso rivale. Nessuno pensava che il filo conduttore della vicenda fosse proprio questo e nemmeno C.C. poteva immaginare di essere stato immediatamente individuato. Credeva di averla fatta franca, ma, a quanto pare, non c'è voluto molto a ricondurlo al fatto criminoso. Segno che l'attenzione da parte delle Forze dell'Ordine è tenuta alta sull'attività delle due tifoserie, che sia in campionato che fuori non perdono occasione per entrare in conflitto, alle volte anche in modo estremamente violento. Il sospetto, legittimo, da parte di cittadini ed appassionati dello sport è che, in questo particolare periodo, la scia di violenza sia ancora all'inizio e, soprattutto, difficilmente controllabile.
Fonte: Il Portico
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