Tu sei qui: CronacaTenta di dare fuoco al vicino, arrestato
Inserito da (admin), giovedì 20 luglio 2006 00:00:00
Per una banale lite di vicinato cosparge con 5 litri di benzina il suo dirimpettaio e minaccia di dargli fuoco con un accendino. A sventare la tragedia sono stati il comandante della Stazione dei Carabinieri, Paolo Mannino, ed il vice-brigadiere Emmanuele Landi, che, a seguito di una segnalazione telefonica, sono giunti sul posto ed hanno fermato l'uomo. Agostino D'Onofrio, pregiudicato di 37 anni, nato a Salerno, ma residente a Cava, è stato arrestato in flagranza di reato con l'accusa di tentato omicidio.
Tutto è accaduto alle 10 circa nel campo cointaners di Rotolo Maddalena. Secondo la ricostruzione fornita dai militari, Agostino D'Onofrio, che vive in uno dei prefabbricati insieme alla madre invalida, inizia a discutere con un suo vicino di casa, Aniello Fezza, operaio 44enne e padre di due figli. I due incominciano a litigare. La discussione è scaturita, pare, per banali questioni di vicinato. All'improvviso D'Onofrio sembra perdere la testa. I vicini chiamano la Stazione dei Carabinieri e riferiscono di una violenta lite. Intanto, D'Onofrio prende una tanica di benzina di 5 litri e la riversa sul suo vicino. Passano pochi attimi ed impugna l'accendino per dargli fuoco.
Fezza è impietrito: resta immobile, come in stato di choc. D'Onofrio ha l'accendino in mano e sta per usarlo, ma fortunatamente arriva una gazzella dei Carabinieri. Solo l'intervento immediato del comandante Paolo Mannino e del vice-brigadiere Emmanuele Landi scongiurano il peggio. D'Onofrio viene fermato ed arrestato con l'accusa di tentato omicidio. I militari sequestrano la tanica di plastica da 5 litri e l'accendino. Nella stessa mattinata il pregiudicato viene trasferito presso la casa circondariale di Fuorni.
Agostino D'Onofrio è una vecchia conoscenza delle Forze dell'Ordine locali, visti i suoi precedenti penali. Ma non solo. D'Onofrio non è nuovo a questi gesti inconsulti. Negli anni passati si incatenò davanti al Poliambulatorio per difendere i diritti della madre invalida. Secondo D'Onofrio, la donna non aveva i sussidi garantiti dal servizio sanitario nazionale. Ed ancora, l'uomo inscenò una violenta forma di protesta davanti a Palazzo di Città per ottenere una casa. Madre e figlio, infatti, non avevano un tetto sotto cui dormire, ma si arrangiavano in auto. Anche in quell'occasione usò una tanica di benzina e minacciò di darsi fuoco. Risale solo a qualche mese fa il suo trasloco nel campo cointaners della Maddalena. Eppure, la garanzia di una casa non sembra aver risolto tutti i suoi problemi.
Fonte: Il Portico
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