Si è costituito il 39enne operaio di Scala accusato di tentato omicidio, il giorno di Pasquetta, del suo concittadino imprenditore.

L'uomo, con piccoli precedenti, di cui si erano perse le tracce dopo aver esploso il colpo che, per fortuna non ha raggiunto il suo antagonista, si è presentato, accompagnato dal difensore di fiducia, presso la stazione dei Carabinieri di Ravello intorno alle 19 e 30, dopo una fuga durata 72 ore. Per una questione di riservatezza delle indagini non è dato conoscere il luogo in cui l'uomo si era rifugiato.

Già noto alle Forze dell'Ordine, gli è stato notificato un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso, in data odierna, dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini poste in essere dai Carabinieri della Compagnia di Amalfi, coordinati dal comandante Alberto Sabba che, nelle ore immediatamente successive ai fatti accaduti a Scala intorno alle 19 di lunedì scorso, "avevano intrapreso - si legge da un comunicato ufficiale dei Carabinieri - incessanti ricerche che avevano fatto sentire accerchiato il malvivente".

Il 39enne, indagato per i reati di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e di porto e detenzione illegale di arma da fuoco, è stato trasferito in serata presso la casa circondariale di Salerno-Fuorni, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.