Tu sei qui: CronacaTramonti, da due anni lo scuolabus non va a prendere i bambini di Paterno a causa di una frana. L'ira dei genitori
Inserito da (Redazione LdA), mercoledì 16 febbraio 2022 10:02:00
Lo scorso 21 dicembre 2019, a Tramonti, nella frazione Paterno Sant'Elia, cadde una frana che da allora sta creando non pochi disagi ai residenti.
Sotto la forte azione delle precipitazioni atmosferiche si staccò metà carreggiata nella strada di accesso alla frazione: una stradina già ripida e difficoltosa per la conformazione.
Da allora vige il senso unico alternato, ma soprattutto il pulmino scolastico non sale più a prendere e riaccompagnare i bambini.
Una difficoltà che i genitori, dopo due anni, iniziano a non tollerare più, considerata anche la retta mensile di 15 euro che si paga per il trasporto scolastico.
Infatti, ormai da due anni, i genitori devono accompagnare i propri bambini con l'auto oltre la frana per consentire loro di prendere il pulmino.
«Non si tratta assolutamente di essere fraccomodi ma semplicemente di usufruire di un servizio che da moltissimi anni ci è stato offerto e che da un po' di anni a questa parte stiamo pagando. Per i bambini, con i loro zaini pesanti, è impossibile scendere e salire a piedi ogni giorno per quasi un chilometro. E noi mamme abbiamo impegni lavorativi e non possiamo sempre accompagnare ed andare a prendere i nostri figli», ci spiega una mamma.
«Dall'Amministrazione comunale solo promesse, ma nulla di fatto e io mi sento presa in giro. È un nostro diritto che il pulmino arrivi nel centro abitato: io, personalmente, avendo due figli che hanno orari diversi, devo scendere due volte al giorno e sono molto ma molto arrabbiata», aggiunge un'altra signora. Mentre un altro genitore dichiara che per colpa di questo problema ha dovuto «chiedere di fare orari diversi a lavoro. Ormai siamo una frazione abbandonata a sé stessa nonostante i mille disagi».
Lo scorso ottobre i genitori hanno avuto un incontro con gli amministratori comunali, che avevano promesso una rapida soluzione. Stando ai documenti, il 10 dicembre il RUP ha sollecitato la ditta a procedere con i lavori di messa in sicurezza e ripristino della strada, che avranno inizio il 21 febbraio.
«Questa strada è chiusa in effetti per la circolazione del solo scuolabus perché, oltre noi che ci abitiamo, sono passati e passano anche mezzi pesanti», ci rivela ancora un'altra mamma costretta ad accompagnare i figli oltre la frana. «È praticamente impensabile - prosegue - che questi bimbi possano raggiungere il luogo dove li attende il pulmino e ritornare poi a casa da soli, con gli zaini pesanti, con vento, pioggia, o altro e percorrere una distanza abbastanza importante. Non sono adolescenti che frequentano le superiori... Più volte abbiamo contattato l'amministrazione comunale che, dopo varie richieste, nel mese di ottobre scorso ci ha concesso un incontro... Belle parole volate al vento: "Due, tre, massimo quattro settimane e risolviamo". Ma nulla. Ormai siamo quasi a marzo ...ci sentiamo prese in giro. Paghiamo questo costo mensile di 15 euro, che è minimo, ma ci chiediamo perché non dobbiamo avere gli stessi servizi degli altri».
«Qualcuno dice che i soldi destinati a ripristinare la strada - racconta, infine, un'altra mamma - ci sono ormai da un sacco di tempo, quindi ci sarebbe da capire come mai non sono iniziati ancora i lavori. Ci saranno un sacco di lungaggini amministrative e possiamo capire... Però la cosa che mi lascia con l'amaro in bocca è stato sentir dire da alcune persone legate al trasporto pubblico che ci sono tanti ragazzi che vanno a piedi fino a Pucara per andare a prendere la Sita. Mi sembra davvero assurdo questo discorso: i nostri non sono ragazzi delle superiori, si tratta di bambini della materna, delle elementari e delle medie. Io stessa non sempre posso accompagnare i miei figli per via del mio lavoro e se chiedo la cortesia ad altre mamme di dar loro un passaggio e poi scopro che magari avevano il Covid, poi mi sento responsabile di averlo trasmesso ad altri».
Fonte: Il Vescovado
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