Tu sei qui: CronacaTrentenne in overdose, emergenza droga
Inserito da (admin), mercoledì 7 giugno 2006 00:00:00
Lo hanno trovato privo di sensi, con una siringa conficcata nel piede. Era accasciato a terra nei giardinetti a pochi passi dall'ospedale e da Piazza San Francesco. Un tossicodipendente poco più che 30enne, originario dell'Agro nocerino, è stato salvato dal rischio di una sospetta overdose grazie al pronto intervento dei sanitari. Erano da poco trascorse le 2 di notte, quando alla centrale operativa del 118 è arrivata una richiesta di aiuto: «Un uomo è accasciato al suolo, forse è morto, abbiamo visto accanto a lui del sangue ed una siringa». La segnalazione è stata subito smistata al Saut (Servizio emergenza territoriale) di Cava.
Quando gli operatori sono giunti sul post, si sono accorti che la situazione era meno grave del previsto: il giovane aveva una siringa conficcata in una vena del piede, ma, seppur privo di sensi, era vivo. I sanitari hanno subito avviato le prime cure per rianimarlo. Poi, senza perder tempo, hanno trasportato il giovane al vicino ospedale "Santa Maria dell'Olmo". L'episodio - il secondo nel giro di un paio di settimane - fa tornare rosso l'allarme lanciato da residenti e passanti per la zona di San Francesco, indicata come ritrovo abituale di tossicomani. «Abbiamo paura per noi - spiegano alcuni residenti - e per i nostri figli. I giardinetti di Piazza San Francesco, ed in particolare le zone più nascoste, quelle che danno sull'ospedale, la sera sono a rischio. È facile imbattersi in drogati intenti a bucarsi, e non solo. Anche di giorno si ritrovano siringhe sporche e sangue, con ogni probabilità infetto, sulle panchine».
Stando a quanto riferito dagli stessi residenti, non sarebbero mancati anche i casi di bambini che casualmente avrebbero toccato siringhe infette. «Non molto tempo fa un ragazzino si è punto con una siringa. Questa situazione di emergenza è sotto gli occhi di tutti, basta fare un giro la sera per vedere cosa accade. Evidentemente, si preferisce chiudere gli occhi. In questo modo, però, non si tutelano i cittadini e non si aiutano certo i tossicodipendenti».
Fonte: Il Portico
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