Tu sei qui: CronacaTrincerone, lavori a rischio
Inserito da La Città di Salerno (admin), giovedì 5 dicembre 2002 00:00:00
Querelle giudiziaria sull'appalto del secondo lotto del trincerone ferroviario. Le società ''Ritonnaro Costruzioni'' e ''Gfc'', difese dall'avvocato Lodovico Visone, hanno presentato ricorso alla Sezione di Salerno del Tribunale amministrativo regionale contro il Comune di Cava de' Tirreni. "Annullamento del bando di gara relativo all'appalto dei lavori di copertura del trincerone, nonché di tutti gli atti connessi, collegati, consequenziali": è questa la causale del ricorso, contestualmente al quale è stata formulata istanza di risarcimento danni e richiesta di provvedimenti cautelari. Secondo le due società che hanno citato l'Amministrazione comunale di Cava, nella procedura di appalto del lotto vi sarebbero state una serie di violazioni. In primo luogo, eccesso di potere, violazione del procedimento, sviamento, ingiustizia manifesta, straripamento di potere. Violazioni anche per carente istruttoria, difetto di motivazione, principio di buon andamento. Secondo le due ditte, la stazione appaltante non avrebbe disposto la verifica della correttezza delle correzioni apportate dalle società ricorrenti in sede di integrazioni delle offerte e, per questa ragione, si sarebbe verificata l'esclusione delle ricorrenti per difetto di ribasso. In secondo luogo, eccesso di potere per violazione del giusto procedimento, sviamento e disparità di trattamento, violazione del principio della par condicio. Per le due società non è stato stabilito nel bando il termine maggiorato da applicarsi nel caso in esame, determinando la violazione del principio della par condicio dei concorrenti. Si tratta, quindi, di una contestazione del bando di gara. In terzo luogo, eccesso di potere, violazione del giusto procedimento, sviamento, erroneità del presupposto, carente istruttoria, disparità di trattamento, straripamento. Si lamenta che il Comune avrebbe violato le norme che impongono di scegliere l'impresa capace di realizzare l'opera. Si contesta anche di avere erroneamente indicato nel bando una categoria prevalente in luogo di un'altra. In quarto luogo, violazione del principio di buon andamento e trasparenza. Si sostiene che il responsabile del procedimento non può far parte della commissione giudicatrice. Sull'istanza cautelare si giustifica la sospensione, perché le Ferrovie dello Stato non hanno, secondo le due ditte, ancora concesso il nullaosta e, quindi, le opere non sono allo stato eseguibili. Per quanto concerne l'azione risarcitoria, le due ditte chiedono il risarcimento dei danni quantificati nel 10% dell'importo a base d'asta, più interessi, rivalutazioni e maggiori danni.
Fonte: Il Portico
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