Tu sei qui: CronacaUltrà aquilotti, pugno duro del Riesame
Inserito da (admin), giovedì 3 giugno 2004 00:00:00
Pugno di ferro dei giudici del Tribunale del Riesame nei confronti degli ultrà aquilotti indagati nella maxi-inchiesta avviata dal pm Massimo Lo Mastro per i reati di adunanza sediziosa, vilipendio ed istigazione alla violenza nei confronti degli agenti del Commissariato di Polizia locale. È di queste ore il provvedimento di rigetto emesso dai giudici togati, che hanno così respinto l'istanza di dissequestro presentata dagli avvocati Enrico Farano e Roberto Lanzi, che assistono alcuni dei giovani finiti sotto inchiesta. La richiesta di dissequestro riguardava il materiale prelevato nelle abitazioni dei tifosi nel corso del maxi-blitz del maggio scorso, quando più di 180 poliziotti all'alba fecero irruzione nelle loro case, mettendo a soqquadro anche le loro automobili e le sedi di alcuni circoli cittadini, alla ricerca di tracce del corpo del reato: oggetti, armi e pubblicazioni che potessero servire a porre in essere comportamenti di violenza o minaccia, documenti dimostrativi, nonché striscioni, manifesti, giornali. Nelle scorse settimane gli avvocati Farano e Lanzi hanno presentato ricorso, ritenendo i risultati del blitz non pertinenti con i fatti per i quali la Procura sta indagando. Secondo la difesa, il materiale prelevato dagli agenti - nella fattispecie, sciarpe, fotografie, giubbotti, drappi, bombolette ed anche alcune aste per striscioni - sarebbe espressione della passione calcistica e non rappresenterebbero corpo di reato. Quali per l'appunto lo striscione recante la scritta "uccidete la polizia perchè sono come quelli della uno bianca" (l'ipotesi di reato è istigazione alla violenza) ed altre frasi ingiuriose e volgari (l'ipotesi di reato è vilipendio nei confronti delle forze di Polizia) pronunciate nel corso del corteo non autorizzato, dal quale ha preso il via l'inchiesta. Lunedì e martedì scorso, i giudici del Tribunale del Riesame hanno emesso il duplice dispositivo di rigetto, mentre per le prossime ore è atteso il deposito della motivazione. In attesa di conoscere le ragioni che hanno spinto i giudici a respingere la richiesta di dissequestro, saltano fuori nuove indiscrezioni sul tenore dell'inchiesta avviata dalla Procura di Salerno e su nuovi possibili sviluppi. Nel corso delle perquisizioni, disposte dal sostituto procuratore Lo Mastro, gli agenti avrebbero scovato e sequestrato videocassette, fotografie e materiale per la diffusione dell'Acidino, foglio di tifo biancoblu. L'attenzione degli inquirenti si sarebbe soffermata sui collegamenti con gruppi politici aventi finalità eversive delle istituzioni a sfondo razzistico-xenofobo, oltre che sui rapporti tra gli ultrà cavesi e la tifoseria veronese.
GLI ULTRAS NON CI STANNO
"Libero cittadino? No, ultras! La coscienza non si denuncia": è la firma in calce ad un volantino distribuito dagli ultras aquilotti in seguito al maxi-blitz della Polizia ed alle conseguenti denunce di circa 60 tifosi per i reati di adunanza sediziosa, vilipendio ed istigazione alla violenza. Leggiamolo insieme:
«FIERI DI ESSERE ULTRAS. Siamo ULTRAS, non criminali! Questo è il messaggio che lanciamo forte alla nostra città! Pensiamo che mai come questa volta si sia superato il limite e perso il senso della misura, se non della ragione! 150 agenti nel cuore della notte a perquisire le abitazioni di circa 60 ultras della Cavese (immaginate le nostre mamme!!!), con l'intento di trovare bombe, bastoni o armi in genere, facendo un clamoroso buco nell'acqua. Le uniche armi trovate e sequestrate, senza alcun motivo logico, sono state: striscioni che da anni compaiono nella CURVA SUD del Lamberti, bandiere, sciarpe, adesivi, fotografie della Cavese e addirittura rotoli di nastro adesivo. Tutto questo in conseguenza di una manifestazione svolta nei pressi del Commissariato di Polizia (fatta sì senza permesso, ma per protestare legittimamente contro le tante ed ingiuste diffide, facili e sommarie, subite negli ultimi anni) e di alcuni nostri cori tipo "arrestate i poliziotti", travisato volutamente in "uccidete i poliziotti", solo per accusarci del reato di istigazione all'omicidio plurimo...VERGOGNA!!!».
Fonte: Il Portico
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