Tu sei qui: Cronaca‘Urgente il recupero del settore terziario'
Inserito da (admin), giovedì 30 dicembre 2004 00:00:00
Il discorso sul commercio cavese ha sempre interessato la comunità politica per le sue caratteristiche e le sue peculiarità. In sostanza e molto sinteticamente bisogna constatare che, con l'evoluzione della società e con l'enorme cambiamento degli stili di vita, sono venuti meno quelli che erano i pilastri fondanti del commercio cavese: quali, ad esempio, il forte richiamo di utenza del circondario e la specializzazione della rete distributiva cavese, che, in uno all'ambiente caratteristico del centro commerciale porticato ed all'estrema ricercatezza di prodotti merceologici di ottima qualità, lo rendevano un'attrattiva unica sia nel campo provinciale che in quello regionale e per taluni versi anche in quello interregionale. Con il diffondersi della distribuzione anche in centri viciniori quella forte attrattiva del commercio cavese è venuta a mancare. Il commercio cavese ha vissuto una stagione intera, della durata quarantennale, dal dopoguerra agli anni '80, sfruttando una sorta di rendita parassitaria di attesa dovuta alla scarsa o inesistente rete commerciale provinciale ed in tale scenario gli addetti si sono cullati nell'idea di mantenere lo status di privilegiati e non hanno avvertito la necessità di aggiornarsi sulle nuove tecniche di mercato. Il colpo di grazia da tre fattori: uno di tipo legislativo, la legge Bersani; un altro di tipo distributivo, con il diffondersi delle grandi catene di distribuzione; infine l'esodo dei tradizionali commercianti cavesi a favore di una promiscuità di esercizi comuni e senza differenziazioni. A fronte di tutto ciò si è assistito negli anni scorsi ed all'attualità solo a richieste di interventi ambientali tesi a migliorare la qualità urbana del contesto territoriale in termini di operazioni di arredo urbano e di restauro
conservativo. Come se tutta la crisi del commercio dipendesse esclusivamente da fattori esterni al sistema, quali il contesto ambientale, e non già da fattori strutturali interni al sistema commerciale. Dalla crisi si può uscire procedendo ad una ricerca e ad uno studio per conseguire i seguenti obiettivi: 1) diversificazone e ristrutturazione della rete distributiva; 2) ammodernamento delle tecniche di vendita; 3) svilupo ed incremento della comunicazione massmediatica; 4) razionalizzazione dei costi di gestione in modo da rendere competitivi sul mercato globale i prodotti offerti; 5) promozione globale del pacchetto commerciale cavese, ad es. con l'offerta del baby parking, di no tax parking, di pubblicità trasparenti e competitive. Gli operatori del commercio cavese devono prendere atto che senza formazione ed aggiornamento si esce fuori dal mercato. Per evitarlo occorre una grande sinergia tra gli stessi operatori, le associazioni di categoria e tutti gli enti di ricerca e di studio, al fine di redigere un progetto di sviluppo fattibile e sostenibile del commercio cavese, nell'ambito più generale del programma integrato territoriale che vede Cava città cerniera tra la realtà turistica della Costa Amalfitana e la realtà produttiva industriale dell'Agro nocerino.
Alfonso Lambiase, ex assessore comunale ai Lavori Pubblici
Fonte: Il Portico
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