Il vandalismo continua ad essere un incontrastato protagonista alla Concattedrale di Sant’Adjutore e nella piazza circostante.

Scritte e graffiti che campeggiano sui muri, gradinate e panchine danneggiate, sampietrini divelti, vetri lesionati dallo sparo dei petardi, focolai accesi all’ingresso principale, addirittura l’ingresso laterale diventato un urinatoio notturno, dal quale si alza un odore nauseabondo.

I danni causati al Duomo rivelano scarso attaccamento ed insensibilità verso i beni comuni. Profondamente ferito da tutto ciò, don Rosario Sessa, il parroco della Concattedrale, più che polemizzare, preferisce rivolgere ai responsabili dei misfatti un invito alla riflessione: «Voglio confidare nel buon senso civico dei cittadini. Mi auguro che i giovani di Cava possano acquisire al più presto quell’orgoglio di essere cavesi ed accrescere quello spirito patriottico utile a preservare i luoghi di culto da ogni minaccia. Abbiate cura dei beni della città come se fosse casa vostra».

L’altro appello di don Rosario è rivolto alle Forze dell’Ordine, affinché provvedano a mettere una protezione alla Concattedrale, in modo da circoscriverla ed impedire che sia continuamente deteriorata e deturpata.