Tu sei qui: CronacaVilla Cimbrone ancora chiusa e senz’acqua, Vuilleumier: «Stagione turistica alle porte, Sindaco prenda posizione»
Inserito da (redazionelda), sabato 3 febbraio 2018 12:08:24
Non ha ancora ricevuto risposte dalle istituzioni interpellate Giorgio Vuilleumier, l'amministratore unico di Villa Cimbrone, che l'11 gennaio scorso si è visto privata la fornitura idrica per mancati pagamenti dei canoni di depurazione (pari a circa 37mila euro). Intanto la Villa, monumento nazionale dal 1922, resta chiusa alle visite per la mancanza d'acqua, una condizione che genera criticità sia dal punto di vista igienico che di sicurezza. Nei giorni scorsi Vuilleumier ha indirizzato una nuova missiva al sindaco Salvatore Di Martino chiedendo un intervento a tutela del monumento, tra i fiori all'occhiello della città della Musica.
Una presa di posizione, «perché venga ripristinata urgentemente l'erogazione idrica, la cui illegittima interruzione è avvenuta, su strada comunale, che consenta la riapertura alla pubblica visita del sito monumentale, la messa in sicurezza dello stesso e la ripresa delle attività lavorative per la stagione imminente».
Nella sua lettera - che pubblichiamo integralmente di seguito e che ricostruisce tutti gli accadimenti - Vuilleumier ricorda al primo cittadino che «in più occasioni pubbliche (Auditorium di Villa Rufolo marzo 2017 e in sede di Consiglio Comunale), Ella stessa ha riconosciuto come illegittime, le richieste relative alla depurazione della società gestore dei servizi tanto da dichiarare che, in qualità di privato cittadino, non ne paga le relative quote».
Illustrissimo Sig. Sindaco,
faccio seguito alla mia comunicazione inviatavi a mezzo PEC il giorno 11 cm, ad oggi senza alcun riscontro, nonostante l'impatto mediatico sollevato dalla gravità dell'accaduto.
Sono ormai più di due settimane che sono stato costretto alla chiusura della pubblica visita alla Villa Cimbrone, per ragioni di ordine sanitario e di sicurezza, in seguito all'azione scellerata, da parte del personale incaricato dell'Ausino Spa. Si è bloccata anche l'attività tutta dell'Hotel, di programmazione e di vendita per la stagione ormai imminente, con danni notevolissimi. Il prosieguo di questa incresciosa vicenda, numerosi sono i turisti anche in questo periodo invernale che non possono usufruire della visita e soprattutto, di pericolosissima situazione (la Villa non è raggiungibile dai mezzi dei VVFF e soccorsi in caso di incendio), non contribuisce certamente ad alimentare luci positive sulla nostra Città.
Come ben evidenziato nella missiva e come Lei ben sa, la questione riguarda esclusivamente il mancato pagamento dei canoni della depurazione dal 2009 ad oggi, in virtù della sentenza della Corte Costituzionale n°335/2008 e della Legge n°13 del 27/02/2009 e fantomatici "depositi cauzionali" inseriti in bolletta per oltre € 8.000,00 per cercare di riscuotere, in maniera forzosa e truffaldina, le somme di diritto contestate. Sottolineo ancora una volta che, tutti i canoni relativi ai consumi idrici e fogna sono stati pagati, inclusi quelli relativi alla fattura emessa a dicembre 2017.
Che la depurazione nel nostro comune, ma non solo, non sia effettuata e che gli impianti non esistano o non funzionano, è ampiamente assodato ed acclarato. Questo è risultato dai vari procedimenti giudiziari e perizie tecniche giudiziali in cui la società Ausino Spa è sempre stata soccombente tanto da subire il sequestro degli impianti da parte della magistratura.
In più occasioni pubbliche (Auditorium di Villa Rufolo marzo 2017 e in sede di Consiglio Comunale), Ella stessa ha riconosciuto come illegittime, le richieste relative alla depurazione della società gestore dei servizi tanto da dichiarare che, in qualità di privato cittadino, non ne paga le relative quote.
Egregio Sig. Sindaco, Ella è referente unico della cittadinanza ravellese tutta che rappresenta e di cui, oltre a chiederne i doveri, specialmente contributivi, ne dovrebbe tutelare i diritti. In quanto tale, è l'unica autorità sovrana sul territorio, anche in qualità di affidatario del servizio, a poter ristabilire quei criteri di legittimità e giustizia che troppo spesso i suoi cittadini hanno visto calpestata e vilipesa per ragioni che sono purtroppo, molto distanti dalle esigenze e dalla comprensione dei più. Ragioni, spesso di ordine politico e/o di convenienza, considerando la partecipazione in quota societaria del comune di Ravello, così come la maggior parte dei comuni della Costiera, nell'Ausino Spa.
Una Sua presa di posizione, in linea anche con quanto affermato, significherebbe anche un chiaro segnale di difesa dei cittadini e di discontinuità rispetto a quanto fatto dalle precedenti Amministrazioni.
Nella qualità di amministratore e rappresentante legale della Villa Cimbrone Srl, nonché di cittadino ravellese, sono pertanto a sollecitare il Suo diretto ed immediato intervento presso il Presidente ed i dirigenti dell'Ausino Spa, perché venga ripristinata urgentemente l'erogazione idrica, la cui illegittima interruzione è avvenuta, su strada comunale, che consenta la riapertura alla pubblica visita del sito monumentale, la messa in sicurezza dello stesso e la ripresa delle attività lavorative per la stagione imminente.
Confidando in un Suo certo e rapido riscontro, con perfetta Osservanza.
Fonte: Il Vescovado
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