Tu sei qui: CronacaVilla Cimbrone, la Procura indaga sull'Ausino
Inserito da (redazionelda), giovedì 22 marzo 2018 11:58:58
Sulla vicenda relativa alla chiusura di Villa Cimbrone a causa dell’interruzione delle forniture idriche, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha aperto un fascicolo. Tentata truffa e violenza privata sono i reati ipotizzati dal sostituto procuratore Elena Guariniello che in seguito alla denuncia sporta il 13 gennaio scorso dall’amministratore unico del complesso monumentale e alberghiero, Giorgio Vuilleumier, ha posto sotto la lente d’ingrandimento l’operato dell’Ausino che ha "riaperto i rubinetti" solo la scorsa settimana dopo l’avvenuto pagamento di ben 43mila euro.
Al vaglio della Procura la corposa denuncia presentata dal legale di Vuilleumier, Annalisa Buonadonna, che riscostruisce tutta la vicenda. Come già ampiamente descritto dal Vescovado, il primo a denunciare le anomalie, in realtà il debito che l’amministratore unico vantava con la società che gestisce i servizi idrici del Comune di Ravello era di 37mila euro, non certo relativa ai consumi idrici, bensì al mancato saldo della tassa di depurazione degli ultimi anni, scorporata da Vuilleumier all’atto dei pagamenti dei consumi regolarmente eseguiti.
Quelle somme erano state contestate e non corrisposte negli ultimi anni in virtù della sentenza con cui la Corte di Cassazione riconosce il mancato pagamento in caso di mancato servizio. Nella controversa vicenda rientrano anche episodi precedenti approdati in sede giudiziaria in cui l’Ausino «è risultata soccombente stante l’assenza dell’impianto di depurazione nel Comune di Ravello». Da qui l’ipotesi del reato di tentata truffa ora al vaglio della Procura poiché l’Ausino, per ottenere il pagamento dell’equivalente «avrebbe fatto sì che apparissero come insoluti i pagamenti di consumi idrici degli ultimi tre anni ventilando un presunto credito ammontante a circa 37mila euro».
Dalla scorsa settimana la Villa ha riaperto al pubblico, ma solo dopo il versamento di 43mila euro per la riapertura dei rubinetti.
Per approfondire la vicenda:
Villa Cimbrone-Ausino: è battaglia legale sui canoni della depurazione (che non c'è)
Ravello: Villa Cimbrone riapre al pubblico, Ausino incassa 43mila euro
Fonte: Il Vescovado
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