Condannato a quattro anni di reclusione il 19enne residente a Tramonti che lo scorso anno costrinse l'ex fidanzatina di dodici anni ad avere un rapporto sessuale.

La sentenza è arrivata ieri, al termine dell'udienza preliminare dinanzi al giudice Sergio De Luca. Il giovane, originario di Ravello trasferitosi da circa due anni a Tramonti con la famiglia, difeso dall'avvocato Ciro Romano, il 20 settembre dello scorso anno aveva forzato la fidanzatina della Piana del Sele, portandola nella sua precedente abitazione, a Scala, a consumare un rapporto completo.

Due sono gli episodi finiti nel fascicolo del pm Roberto Penna: la prima "fuitina" in Costiera e la sottrazione di minore, qualche tempo dopo, con la complicità di un coetaneo di Tramonti.

I familiari della vittima, che avevano sporto denuncia ai Carabinieri di Battipaglia per sottrazione di minore dopo che la figlia aveva raccontato la vicenda, si sono costituiti parte civile.

Dal novembre scorso il giovane si trovava agli arresti domiciliari (il gip aveva ritenuto di applicare la misura cautelare per il pericolo di reiterazione del reato), dopo che gli assistenti sociali avevano ascoltato la ragazzina (che oggi ha 13 anni) ritenendo il suo racconto credibile.

La visita ginecologica all'ospedale di Battipaglia confermò l'accaduto. Il 23 luglio scorso, nell'incidente probatorio, la minorenne aveva ripercorso la violenza sessuale subita, quando si allontanò di casa per una fuga d'amore.

Nel corso del processo celebratosi ieri l'accusa aveva chiesto sei anni di reclusione per il 19enne: il giudice ha derubricato l'accusa di sequestro di persona, tramutandola in sottrazione di minore. Resta la condanna più grave, quella di violenza sessuale.