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Settant'anni di giornalismo in Costa d'Amalfi: auguri Sigismondo Nastri!

Inserito da (redazionelda), sabato 17 aprile 2021 08:37:43

Ottantasei anni, la maggior parte dei quali dedicati al racconto della sua Costa d'Amalfi. Sigismondo Nastri, decano dei giornalisti amalfitani, taglia un importante traguardo di vita.

Nato ad Amalfi il 17 aprile 1935, per circa settant'anni è stato voce autorevole della Costiera (lo è ancora oggi dalle nostra pagine), raccontandone con dovizia i fatti e i protagonisti. Dall'alluvione che nel 1954 distrusse Maiori, al glamour degli anni Sessanta con l'indimenticabile vacanza di Jacqueline Kennedy, alle visite di capi di stato, politici nazionali e personaggi del jet set internazionale.

Firmò il primo articolo, uscito nell'estate del 1951 su "La Voce di Salerno", periodico diretto da Italo Santoro e Giuseppe Raffaele Pastore. Poi è stato corrispondente dalla Costiera Amalfitana per diverse testate: "Il Quotidiano" (un giornale cattolico, com'è oggi "Avvenire"), "Il Mezzogiorno" (diretto da Alberto Consiglio: aveva come segretario di redazione Antonio Lubrano), "Il Tempo" (diretto da Renato Angiolillo, allora il più importante quotidiano del centro-sud: le sue corrispondenze arrivavano al capo servizio Province, che era all'epoca Gianni Letta, col quale conserva una cordiale amicizia).

Tra gli anni cinquanta e sessanta ha scritto per "Momento-sera", quotidiano romano del pomeriggio diretto da Antonio Sergio, sul "Roma" quando l'editore era Achille Lauro, sul "Giornale di Napoli", ancora sul "Roma" (editore, Pasquale Casillo).

Ha collaborato, in seguito, con i quotidiani di Salerno, fondati e diretti da Gigi Casciello: "Cronache del Mezzogiorno", "Il Mezzogiorno", "Il Salernitano", "Il Nuovo Salernitano". Quindi ancora col "Roma", nelle pagine di "Cronache di Salerno e provincia" e, più recentemente, sia pure di tanto in tanto, con "Le Cronache del Salernitano", diretto da Tommaso D'Angelo. Dal 1999 al 2000 ha diretto il periodico "èCostiera".

 

Di recente gli è stato affidato il ruolo di direttore responsabile della "Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana".

Sigismondo Nastri è stato stimato docente all'Istituto Professionale per il Commercio di Amalfi, contribuendo alla crescita culturale, sociale e morale di numerosi giovani della Costiera tra gli anni Sessanta e Novanta del secolo scorso.

Autore fine di saggi storici dedicati al territorio salernitano, inseriti nei cataloghi delle mostre dei pittori Pietro Scoppetta (1998), Antonio Ferrigno (1999), Gaetano Capone (2000), Gaetano D'Agostino (2002), Guido Gambone (2003), promosse dalla Provincia di Salerno. Ha raccontato "Positano ieri e oggi: culture arte e mondanità a confronto" e "L'Amalfi di Gaetano Afeltra tra magia e realtà" nei cataloghi delle mostre "Paesaggi dell'anima tra cattedrali di roccia" (2005) e "dal Viv' ‘o Re al boogie-woogie" (2006), organizzate dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana. Un altro saggio, "Riti, tradizioni, personaggi della vecchia Maiori", è in AA.VV., Reginna un fiume, una città (Plectica, Salerno, 2003).

Alcuni suoi scritti - tre brevi saggi e cinque poesie - sono contenuti nel volume "L'arte della felicità". "Le ragioni del sentimento", edito nel 2012 dalla Provincia di Salerno-Settore Musei e Biblioteche. Nel 1970 ha pubblicato una raccolta di poesie, Acquamorta (editore Rebellato, Padova), per la quale gli è stato assegnato un "Premio della cultura" dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 2003 ha ricevuto una menzione speciale, con medaglia d'oro, per una poesia in dialetto napoletano ("P' ‘e vicule d'Amalfi") al concorso nazionale di poesia indetto dal Lions Club Milano Duomo. Nel 2013, l'editore De Luca di Salerno gli ha pubblicato, con la prefazione di Rino Mele, il volume "Ho coltivato sogni", che contiene tutte le poesie da lui scritte (quanto meno - sostiene l'autore - quelle che è riuscito a far riemergere dalle sue vecchie carte).

"Sigi", che nell'era della comunicazione globale si diletta a pubblicare, di tanto in tanto pensieri, ricordi e riflessioni sul suo blog "Mondosigi", un vero e proprio archivio online, preziosa fonte anche per i giovani giornalisti, ha voluto ricordare i suoi ottant'anni dando alle stampe un grazioso libricino, "‘O canto a Dio d' ‘e criature soie", con le sue traduzioni in napoletano del Cantico delle Creature e di altre preghiere di San Francesco d'Assisi. "Una vera... Offerto in dono - come scrive a mo' d'introduzione - a quanti gli vogliono bene". Da qualche tempo, infatti, Sigismondo coltiva la passione per la lingua napoletana, purtroppo oggi bistratta e maltrattata... in patria, che però l'Unesco ha elevato a patrimonio dell'umanità.

Nel dicembre del 2014, nell'anniversario della morte dell'industriale Giuseppe De Luca, suo fraterno amico, gli ha dedicato le "Priére... napulitane": un elegante volumetto tirato in pochi esemplari su carta a mano di Amalfi, per il quale ha ricevuto l'apprezzamento di un vero in-tenditore, il cardinale Crescenzio Sepe. Il porporato si è complimentato con Nastri per i suoi componimenti, "capaci di esprimere la bellezza dello spirito umano e di suscitare la riflessione interiore". Di recente ha pubblicato i testi "'A Cannarizia" che raccoglie ricette autentiche della tradizione costiera e "Ammenne", con le sue preghiere in vernacolo.

Il Vescovado, il giornale della Costa d'Amalfi, che pure ha il pregio di pubblicare prestigiosi e autorevoli contributi a sua firma, nell'augurare una più lunga e prospera vita a Sigismondo Nastri lo ringrazia per tutto quanto offerto in favore dell'informazione come momento di crescita culturale e sociale del territorio in quasi tre quarti di secolo di onorata carriera. Auguri Sigi!

 

Fonte: Il Vescovado

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