Tu sei qui: Echi e FavilleTramonti, le comunità parrocchiali ringraziano Don Riccardo per il suo operato
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 19 febbraio 2025 12:44:38
Di Maria Alfonsina Imperato
"Sperare non è sognare, al contrario, è la capacità di trasformare un sogno in realtà. Felici coloro che osano sognare e sono disposti a pagare il prezzo più alto perché il loro sogno prenda corpo nella vita degli uomini". (Card. Suenens 1974)
Ed è proprio con un sogno che inizia la vocazione di Mons. Riccardo Arpino, classe 1933, per tutti Don Riccardo, che per sessant'anni ha ricoperto l'ufficio di Cancelliere della Curia Diocesana.
Sfondo di questo sogno il convento dei frati francescani di Tramonti che sin da bambino egli frequentava; in quel contesto maturò il desiderio di prendere i voti e diventare frate. Don Riccardo sognava quindi di diventare frate francescano ma, come lui stesso spesso ha raccontato, vista la sua gracile costituzione, dopo due anni di Collegio a Vico Equense, fu costretto a fare rientro a casa. Questa apparente iniziale sconfitta evidenzia come il progetto di Dio si realizza anche con la confluenza casuale di tanti episodi ritenuti negativi e che invece sono spesso indirizzati alla realizzazione della volontà Sua volontà.
Il sogno si concretizzò agli inizi del 1949, grazie al suo parroco, che si recò ad Amalfi dal vescovo Mons. Rossini chiedendo che Riccardo venisse ammesso al seminario Minore di Salerno. Dopo la sua ordinazione nel 1956, fu lo stesso vescovo a proporgli prima l'insegnamento, poi l'incarico di Padre spirituale del Seminario e vice parroco della Cattedrale, fino alla nomina del 1965 di Cancelliere della Curia arcivescovile Amalfi-Cava che ha tenacemente ricoperto fino al 31 dicembre 2024.
Il curriculum di Don Riccardo è lungo e prestigioso: uomo di grande cultura e di fede profonda, dotato di un'intelligenza rara e di una spiritualità ortodossa, sacerdote innamorato di Dio e della Chiesa, zelante e devoto, che ha servito la sua Sposa con dedizione e premura.
È stato cultore delle lingue antiche e delle Sacre Scritture e proprio questo grande amore lo ha portato ad essere sempre meticoloso nell'amministrazione dell'ufficio a lui affidato, una meticolosità vissuta a volte con tanta scrupolosità da apparire come "rallentamento" ma che ben celava il suo desiderio di fare le cose sempre bene. Oltre ai molteplici incarichi rivestiti in Curia, don Riccardo ha offerto un prezioso servizio alla parrocchia di Santa Maria Assunta di Cesarano, una collaborazione questa che ha avuto inizio nel lontano 1980 con Don Luca, anziano parroco di Cesarano.
Anche in questo impegno Don Riccardo si è distinto come buon pastore, sempre attento ai bisogni dei fedeli, agli ammalati e alle famiglie, anche se molto umilmente si è sempre definito "un servo inutile nella vigna del Signore". Attraverso la sua vita e la sua testimonianza, è stato guida spirituale per generazioni di giovani e come pastore premuroso e attento ha amato profondamente il gregge a lui affidato.
Nel libro del Qohelet leggiamo che c'è un tempo per ogni cosa (3,1): anche per Don Riccardo è finalmente arrivato il tempo del meritato riposo.
A lui va il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine: grati per come ha servito la sua amata Chiesa, grati per il suo amore a Gesù, grati per l'impegno come cancelliere appassionato e instancabile.
Caro Don Riccardo, buon riposo!
Accompagnaci con la tua paterna preghiera, anche la nostra Chiesa diocesana ti sarà sempre vicina e devotamente grata.
Che Tu sia Benedetto.
(Foto di repertorio)
Leggi anche l'intervista pubblicata da Teo Giunchiglia sul gruppo Facebook Tramonti Antica:
VI RACCONTO TRAMONTI: STORIE DEL POPOLO - RICORDI D'INFANZIA A POLVICA -
Fonte: Il Vescovado
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