Tu sei qui: Economia e Turismo60 ristoratori di Londra innamorati dei limoni di Amalfi
Inserito da (redazionelda), lunedì 23 marzo 2015 10:58:00
La Costa d'Amalfi resta tra le mete privilegiate per i viaggiatori di tutto il mondo che, oltre alle bellezze storiche e paesaggistiche, negli ultimi anni ne stanno apprezzando le specialità enogastronomiche. Il giornale inglese Restaurant Magazine, che guarda alla buona cucina made in Italy, ha promosso un tour in Campania riservato a sessanta ristoratori londinesi che propongono piatti italiani. Dopo Napoli, alla scoperta della sua pizza, tappa obbligatoria in Costiera.
Ad Amalfi la comitiva ha scelto la strada del limone e, dunque, immancabile il "Lemon Tour" a Valle delle Ferriere, con visita al tempio del prodotto principe della Divina, con Gigino Aceto e i figli Salvatore e Marco che per l'occasione hanno organizzato un wine testing con i vini Marisa Cuomo (sublime il Fior d'Uva bianco 2007) e Cantine Lunarossa. Tra i prodotti di nicchia presentati anche la linea "Luxury" del Pastificio Cuomo di Gragnano. Presente anche il presidente della condotta Slow Food della Costa d'Amalfi Andrea Ferraioli.
Ma il protagonista è stato senza dubbio lo Sfusato Amalfitano, con Savatore che durante il tour ne ha illustrato tutte le caratteristiche per i diversi usi, specie gastronomici.
Con il gruppo, nella "Lemon valley" ancora coperta dalle protezioni invernali, James Elliot, titolare di Pizza Pilgrims, nota catena di pizzerie londinesi, co-owner di Sohocello, il primo limoncello inglese prodotto con i limoni dell'azienda Aceto. Dopo il primo anno dal lancio, le richieste del prodotto sono raddoppiate e, di conseguenza, anche le richieste di limoni che, si auspica, possa tornare ad invadere il mercato inglese.
Tra gli ospiti Edy Piro, titolare Terrone Coffe, ingegnere salernitano trasferitosi a Londra facendo fortuna con la sua azienda di importazione e somministrazione di caffè torrefatto italiano. Piro ha confidato la grande attenzione che gli inglesi rivolgono al made in Italy, dal settore manifatturiero all'enogastonomico a quello vacanziero, sottolineando la necessità di proseguire con gli educational che, attraverso scambi emozionali, riescono meglio ad esportare le peculiarità del territorio attraverso il passaparola che resta sempre il miglior veicolo pubblicitario anche in tempi di comunicazione globale.
Soddisfatta, la comitiva inglese non ha risparmiato foto e domande agli addetti ai lavori prima di lasciare la "Lemon Valley" per il pranzo al ristorante "Marina Grande".
Fonte: Il Vescovado
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