Tu sei qui: Economia e TurismoA gonfie vele "Salviamo la Cavese", il Comune stanzia 150mila euro
Inserito da Andrea De Caro (admin), martedì 22 giugno 2010 00:00:00
Sta riscuotendo un grande successo l’“Operazione Salviamo la Cavese”, l’iniziativa voluta dal sindaco Galdi, in accordo con i tifosi biancoblù, per tentare di salvare la Cavese dal fallimento. Infatti, in tanti hanno risposto all’appello del primo cittadino e da sabato pomeriggio è un continuo via vai di tifosi a Palazzo di Città. Anziani, giovani e perfino bimbi tutti in fila per dare il proprio contributo e sperare che si riesca a raggiungere la somma richiesta per consentire il pagamento degli stipendi arretrati ai calciatori biancoblù ed ottenere le tanto agognate liberatorie.
L’obiettivo è quello di superare i 400mila euro, di cui la maggior parte sarà coperta dal patron Della Monica e dagli altri soci del club di via Balzico. Il resto toccherà ai tifosi cacciarlo. Ma anche l’Amministrazione comunale è pronta a fare la sua parte. Nella riunione di ieri del civico consesso, infatti, come previsto, si è parlato anche di Cavese. Ed i consiglieri presenti, all’unanimità, hanno votato un ordine del giorno per lo stanziamento di un contributo di 150mila euro da destinare alla causa della società metelliana, anche sotto forma di contribuzione alle spese di fitto e di manutenzione dello stadio “Lamberti”. Ora toccherà alla Giunta ratificare, in tempi rapidissimi con una delibera, il contributo straordinario. Ogni capogruppo avrà il compito di raccogliere i contributi dei propri consiglieri per poi girarli al sindaco Galdi.
Intanto, risultano raccolti fino ad oggi pomeriggio quasi 82mila euro, versati da 378 sostenitori. Ma il dato è destinato a crescere. Infatti, per agevolare maggiormente la donazione e consentire a tutti di dare il proprio contributo, da ieri il Comune ha aperto anche un conto corrente (presso la Deutsche Bank, intestato a Galdi Marco e/o Adinolfi Carmine, causale: Raccolta fondi Cavese IBAN:IT 60Z0310 476170000 000821681).
Dunque, l’invito del sindaco Galdi, “La Cavese siamo noi”, è stato raccolto e sta portando i primi buoni risultati grazie anche alla grande trasparenza con cui è stata organizzata, nonostante i tempi strettissimi, la raccolta fondi. Chiunque, infatti, può controllare, quasi in tempo reale, la quota raggiunta tramite il sito del Comune metelliano dove è stata predisposta una pagina apposita in cui viene riportata la cifra raccolta e perfino i nomi e cognomi dei sostenitori e quanto hanno versato. Dando, però, anche la possibilità a chi vuole di scegliere la forma anonima.
Intanto, altri segnali positivi sono giunti anche dai calciatori biancoblù, i quali hanno dato seguito alla loro intenzione di ridurre le pretese economiche proprio per agevolare il compito dei tifosi metelliani. Lo stesso tecnico Stringara ha deciso di scontare il proprio credito residuo del 39%. Ma per evitare il fallimento bisogna fare in fretta, perché già domani si riunirà il collegio sindacale della Cavese e c’è il rischio di portare i libri contabili in tribunale.
Centinaia di contributi, anche i risparmi del salvadanaio
100, 200, 1.000, 700, 50, 20 e perfino 4 euro per aiutare la Cavese. Ognuno sta contribuendo come può alla raccolta fondi per evitare il fallimento della squadra metelliana. C’è chi ha preferito rinunciare all’acquisto del televisore nuovo e chi, come una piccola “aquilotta”, ha deciso di rompere il proprio “salvadanaio” e donare tutto per la Cavese. Dopo il gesto del sindaco Galdi, che ha versato 5.000 euro, tanti tifosi sono accorsi al Comune per dare il proprio contributo. Dai 500 euro di Gianmarco Amato ai 200 di Alessandro Lodato, passando per i 50 di Andrea Siani e di Mario Santoriello e per i 10 del piccolo Vittorio Del Vecchio junior, finendo ai 10mila euro di un anonimo benefattore che ha riscosso una vera e propria ovazione. 5.000, invece, è stata la somma che ha subito versato il consigliere regionale Giovanni Baldi, mentre altri 5.000 li ha donati un altro anonimo benefattore. L’assessore allo Sport, Carmine Adinolfi, così come altri politici metelliani, ha subito staccato un assegno da 1.000 euro. E naturalmente, non poteva mancare l’apporto di padre Luigi Petrone e del Comitato Festa Sant’Antonio, che con i loro 1.000 euro hanno dato un ulteriore segno di grande sacrificio per l’intera comunità metelliana.
Fonte: Il Portico
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