Tu sei qui: Economia e TurismoBelmond, Hotel Caruso: vent'anni di sogni sospesi tra cielo e mare
Inserito da (Admin), mercoledì 9 luglio 2025 15:31:28
di Giuseppe Mormile (ingegnere)
Ci sono luoghi che non si attraversano soltanto. Ti entrano dentro. Ti accompagnano. Ti trasformano.
Per me, l'Hotel Caruso è uno di questi luoghi.
Sono passati vent'anni da quando, il 21giugno del 2005, apriva le sue porte il "nuovo" Caruso, rinato sotto la guida dell'"Orient-Express" - oggi Belmond - dopo l'acquisto avvenuto nel 1999. Una rinascita che è stata molto più di un semplice restauro: è stata un atto d'amore, un dialogo rispettoso tra passato e futuro, tra pietra antica e visione.
Io c'ero.
C'ero prima ancora che tutto cambiasse. Quando il Caruso era gestito dalla famiglia Caruso e da giovane tecnico, ho avuto il privilegio di svolgere alcune delle mie prime esperienze professionali. A quei tempi c'era il signor Paolo Caruso e la sua gentilissima e dolce signora Maria, il timone era nelle mani del figlio Gino, il quale mi diede la possibilità di continuare a svolgere piccoli interventi tecnici. I miei occhi erano pieni di ammirazione quando giravo per quei corridoi che profumavano di storia.
Quando nel 1999 arrivò l'Orient-Express, iniziò un capitolo nuovo, ed io, a soli 32 anni, fui chiamato a farne parte. Partecipare alla fase di progettazione e realizzazione del nuovo Hotel Caruso fu un'emozione unica, piacevole da ricordare. Ogni pietra rimessa a posto, ogni affresco ritrovato, ogni scelta tecnica era una carezza data al passato, e una promessa al futuro.
Dal giorno dell'inaugurazione, nel 2005, fino a oggi, continuo ad accompagnare questo luogo come tecnico di fiducia, nello specifico rivestendo il ruolo di responsabile della sicurezza aziendale. Ma la verità è che, prima ancora di essere un ruolo, è un legame. Perché quando ami profondamente un luogo, ne custodisci l'anima, non solo le chiavi.
Il Caruso non è solo un hotel. È una terrazza sull'eterno, un sogno sospeso tra cielo e mare, dove ogni alba sembra un inizio e ogni tramonto un arrivederci sussurrato. È fatto di pietra e luce, di silenzi e memorie. E in ognuna di esse, un piccolo frammento della mia vita è rimasto incastonato.
Oggi, a vent'anni da quel nuovo inizio, mi volto indietro con gratitudine. Per le persone incontrate, per le sfide superate, per ogni singolo giorno vissuto con rispetto e passione.
E sorrido, pensando che forse, in fondo, il vero lusso è questo: poter chiamare "casa" un sogno.
Buon compleanno a tutti e cento di questi giorni!
Foto: ing. Giuseppe Mormile
Fonte: Il Vescovado
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