Tu sei qui: Economia e TurismoBrexit: come cambia l'accoglienza inglese
Inserito da (admin), lunedì 7 novembre 2016 09:20:16
Ci siamo chiesti più volte cosa stesse accadendo al di là della Manica all'indomani della decisione degli Inglesi di uscire dall'Europa. Cosa cambia per chi vive, studia o lavora in Gran Bretagna? Siamo partiti da Capodichino, Napoli, destinazione Gatwick, Londra, per appurare con i nostri occhi come sta cambiando l'Inghilterra e come gli italiani sono accolti. Appena arrivati in aeroporto le prime differenze le abbiamo notate proprio ai gate di accoglienza, dove si controllano i documenti. Un sistema completamente informatizzato consente, a chi in possesso di un passaporto elettronico, di entrare in Gran Bretagna in modo semplice ed immediato. Non c'è più la distinzione tra Europei e non Europei e la sorpresa è quando si arriva, dopo una lunga fila, dal poliziotto che ci accoglie. Agli inglesi non sono mai piaciute le carte di identità italiane, è una storia vecchia, ed adesso, pur consentendoci dopo un'attenta verifica di entrare nel paese ci è stato fatto capire, in puro stile British, che dalla prossima volta sarà meglio dotarsi di un passaporto. Il crollo della sterlina non ha avuto ancora gli effetti sperati, almeno per i turisti. Infatti, se è vero che on line la quotazione della sterlina è a 1,10 euro, è impossibile acquistare valuta inglese con meno di 1,20 euro per sterlina. La sensazione è chi siamo davanti ad una grossa speculazione da parte degli operatori commerciali che approfittano della forza intrinseca della moneta e del grande appeal della capitale inglese. I prezzi in sterlina sono rimasti tutto sommato identici anche se una politica meno aggressiva dei prezzi degli alberghi denota, almeno tra gli operatori turistici, una preoccupazione di fondo. Per comprendere come sia serio l'argomento Brexit, per gli inglesi, basta sintonizzare poi la TV su un qualsiasi canale di informazione ascoltando il dibattito accesso dalla recente decisione dei giudici dell'alta corte di richiedere un ulteriore voto in Parlamento, in quanto il referendum, di tipo consultivo, non sarebbe sufficiente a ratificare l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. I giudici sono stati letteralmente linciati, mediaticamente, da chi ha letto questa sentenza come sovversiva della volontà popolare. Insomma a diversi mesi dall'esito del referendum per la Brexit ancora non sono chiare le modalità con la quale la Gran Bretagna completerà il percorso che la porterà fuori dall'Europa. Inutile aggiungere che gli speculatori finanziari ringraziano.
Fonte: Booble
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