Casa il sipario sul calcio giocato metelliano, ma non su tutto il progetto che si sta stilando per la prossima stagione. Al lavoro da tempo il direttore sportivo Dionisio ed i massimi dirigenti della Cavese, Antonio Della Monica in testa. I primi tasselli di questo progetto sono stati già messi al proprio posto. La riconferma di Sasà Campilongo e del suo staff tecnico, per esempio. Nicola Cestaro, preparatore atletico, Cotugno, allenatore dei portieri, il secondo di Campilongo, Di Napoli, il medico Antonio Massa. Insomma, nessuna rivoluzione rispetto ad un team che ha ben lavorato ed ha stretto una fortissima amicizia tra i suoi componenti.

Ora, però, il lavoro più difficile. Quello che prevede la costruzione della nuova squadra. «Senza rivoluzionare l'intelaiatura attuale - si affretta a precisare Sasà Campilongo - questo gruppo di ragazzi che ho avuto l'onore di allenare merita in toto di essere confermato. Purtroppo, bisogna essere realisti e considerare le difficoltà del torneo di C1, ben più difficile di quello di C2. Dunque, qualche elemento più tecnico bisognerà portarlo in maglia biancoblù ed a questo sta lavorando il direttore sportivo Dionisio. Io le mie richieste le ho formulate all'atto dell'accettazione dell'offerta di restare ancora a Cava. L'ho condizionata, quella mia firma, a precise scelte che la società si è impegnata a fare in campagna acquisti. 5-6 nomi nuovi, moltissime conferme, gli equilibri di spogliatoio come quelli mantenuti quest'anno. Da questi punti fermi ripartirà il mio lavoro e l'intero progetto Cavese».

Sicuro di sé, della sua scelta finale, Sasà Campilongo in questi giorni attende la risposta da Coverciano per il master. Se sarà accolta la sua domanda, dopo il test di fine giugno comincerà la spola con il centro federale in Toscana ad ottobre. 5-6 atleti, dunque, per completare l'organico. Campilongo non fa nomi, ma i ruoli da coprire sì. «In primis il centrale difensivo, perché la morte di Mari ci ha privato di un elemento fondamentale per grinta, capacità tecniche ed umane». Insomma, si cercherà sul mercato un faro non solo del reparto arretrato, ma di tutta la squadra. Poi, un altro jolly difensivo per affiancarlo ai vari Pittilino, Nocerino ed Arno. A centrocampo solo conferme: quelle di capitan Tatomir, di Tony D'Amico, che giunge così alla sua 5ª stagione consecutiva in maglia biancoblù, e di Gerardo Alfano. Ed un paio di nomi nuovi, per alternare materia grigia in cabina di regia.

Per l'attacco la società farà di tutto per tenersi stretti a Cava sia Peppe Aquino, bomber di quest'anno, che l'ottimo Schetter. Un'altra punta centrale ed una laterale sono i primi obiettivi per rinfoltire la rosa. Si vociferano i soliti nomi. Castaldo e Sibilli della Juve Stabia, in primis, e quello di Giuseppe Giglio, cartellino Napoli, parcheggiato da Pierpaolo Marino a San Marino, ma, con i buoni uffici di Dionisio, vicinissimo al trasferimento a Cava. Come dovrebbe accadere anche per il difensore Lacrimini. «Di queste operazioni riparleremo solo dopo la chiusura dei play-off e play-out - taglia corto il diesse aquilotto - e magari anche della bufera che potrebbe abbattersi su molte società nel periodo delle iscrizioni ai campionati».