La storia in qualche modo si è ripetuta. La Cavese ieri pomeriggio, martedì 3 marzo, non si è potuta allenare perché ha trovato il campo di Pregiato chiuso, esattamente come era successo lo scorso anno, più o meno in questo periodo, a causa di una situazione di morosità da parte della società verso il Comune, proprietario della struttura sportiva. Arrivati al campo di Pregiato, mister Agovino, il suo staff ed i giocatori non sono potuti entrare per svolgere il loro regolare allenamento, perché appunto hanno trovato il cancello serrato.

A quanto si è saputo, il club metelliano avrebbe ricevuto ripetuti solleciti: in pratica la proprietà attuale, quanto meno i principali soci, aveva estinto a dicembre la quasi totalità del debito riguardante la scorsa stagione attraverso una serie di rate mensili, ma mancherebbero poche migliaia di euro. La speranza nell’ambiente aquilotto è che questo impasse possa durare solo qualche giorno e che tutto possa tornare alla normalità.

La squadra, al di là di tutto, non perde di vista la preparazione al prossimo match: questa mattina il gruppo ha programmato un lavoro mattutino in palestra, presso la FitMed, e poi si dovrebbe allenare in una struttura privata minore, per la quale è stata chiesta disponibilità ad ospitare la seduta pomeridiana, in attesa di una soluzione per il futuro.

Intanto, una delegazione della tifoseria organizzata metelliana ha consegnato direttamente ai calciatori ed allo staff i proventi della raccolta di fondi effettuata domenica scorsa prima e durante l’incontro con la Scafatese. Poi gli stessi tifosi si sono recati al Comune per cercare una (difficile) mediazione a proposito della questione campo, causa l’assenza dei due Presidenti, i quali al momento non sono raggiungibili. A questo punto, la Cavese necessita di un intervento da effettuarsi in tempi brevi, anche se la proprietà finora non ha fatto trapelare nulla sulle sue intenzioni.

Orlando Savarese