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Inserito da Andrea De Caro (admin), martedì 15 settembre 2009 00:00:00
4 gare, 4 punti, 4 gol fatti e 4 subiti. Bastano questi pochi numeri per spiegare l’attuale situazione della Cavese, che, come ha semplificato Maurizi, «non sa né vincere ma neanche perdere». Ed infatti, in questa prima fase della stagione il segno “x” è ricorrente e non solo in campionato. Anche nell’unica gara in Coppa gli aquilotti raccolsero un pari con il Varese. Un 2-2 che portò, in quell’occasione, ai rigori.
Il pareggio dell’altro ieri, invece, consente alla Cavese di racimolare un altro punto in campionato e mantenersi nella zona di “mezzo” della classifica. Ma evidenzia alcune lacune che già in altre occasioni erano balzate agli occhi di tutti e che il tecnico Maurizi aveva più volte sviscerato. In primis il non saper “gestire la gara” e, come qualcuno sottolinea spesso, la mancanza di “mentalità vincente”, che praticamente è quel senso di appagamento/paura che coglie gli aquilotti una volta raggiunto il pari o dopo essere passati in vantaggio.
Una specie di “blocco” mentale che porta ad un inspiegabile arretramento biancoblù a tutto vantaggio degli avversari, come ha spiegato l’allenatore Maurizi. «Dopo il gol del vantaggio siamo diventati più timorosi ed ancora una volta abbiamo arretrato troppo il nostro baricentro. Invece di cercare di mantenere il possesso del pallone e di continuare a tenerci alti, facciamo sempre un passo indietro, concedendo spazi».
Proprio come nelle due precedenti gare in cui gli aquilotti si sono portati in vantaggio. Certo è che un gol come quello subito l’altro giorno difficilmente capiterà di nuovo, ma un altro punto su cui riflettere è che fino ad ora, sui 4 gol segnati dalla Cavese, solo 1 è stato realizzato da un attaccante, Varriale. Gli altri 3 sono arrivati da un difensore, Farina, e dai centrocampisti Bacchiocchi e Favasuli.
Intanto, ieri la Cavese ha voluto esprimere, tramite un comunicato stampa, il proprio cordoglio per il tragico incidente stradale che domenica ha portato via all’ex attaccante aquilotto, ora al Manfredonia, Mauro Marchano, la moglie Juliana ed il figlioletto Matteo.
Fonte: Il Portico
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