Nel futuro prossimo della Cavese c'è un sempre più possibile ripescaggio in C1. E la società deve prepararsi al grande evento. E' questa la preoccupazione principale di Antonio Della Monica, l'imprenditore metelliano che ha sborsato i 207mila euro della fideiussione, ma che non ha più intenzione di fare tutto da solo. Fare una grande società, coagulare intorno allo stesso tavolo le energie migliori della città e mettere insieme almeno un milione di euro per affrontare la gestione in terza serie. Questo il primo obiettivo da raggiungere nelle prossime giornate. Ieri, fino a tarda notte, Della Monica ha tenuto un incontro, che ha definito fruttuoso, con molti imprenditori metelliani, anche fuori dal suo solito "circuito", quello della precedente esperienza alla guida aquilotta. «E' un momento decisivo nel futuro della Cavese - ha sottolineato l'amministratore di Cavamarket - nel quale il sottoscritto non vuole recitare nessun ruolo dirigenziale, ma solo quello di sostenitore di un progetto a lunga scadenza, nel quale ci si deve impegnare tutti insieme. Non voglio essere né presidente né altro. Ci vuole tempo per far bene in questo mondo e si troverà sicuramente chi potrà fare meglio di me in questo ruolo». Secondo l'imprenditore cavese c'è in città la potenzialità per garantirsi un nuovo ciclo nel calcio professionistico, ed in particolare in C1. «E' grande la speranza di essere ripescati. Sono troppe le squadre in difficoltà ed i posti che si libereranno. Senza parlare del Gela, che se non sarà iscritto, come mi dicono, lascerà automaticamente il posto alla Cavese. In questi giorni di febbrile lavoro di scrivania stiamo tentando di mettere insieme l'intera classe imprenditoriale cittadina per evitare i soliti affanni in corso d'opera. Nelle prossime ore ho in agenda un incontro con Mario Russo, che mi ha confermato il suo interessamento a partecipare a questa nuova avventura in casa Cavese. E sono convinto che anche altri della sua precedente cordata si affiancheranno al progetto aquilotto». E' fiducioso, Antonio Della Monica. Molto più di quanto lo fosse qualche giorno fa. «La piazza voleva mandar via Cutillo, che ha fatto le valigie. Voleva l'iscrizione al campionato e l'abbiamo fatto. Ma non può chiedermi anche di sobbarcarmi in toto l'onere di gestire la baracca. Dunque, quelli che hanno spinto per salvare la Cavese da morte quasi certa ora debbono partecipare attivamente ad alimentare questo progetto». La riunione di ieri sera ed il prossimo incontro con Mario Russo fanno presagire che questa volta i veti incrociati di un recente passato non saranno più i padroni del futuro aquilotto. C'è spazio per tutti per partecipare alla rifondazione, l'ennesima, della gloriosa società sportiva Cavese 1919.
Via Galizia e Scichilone
Poche certezze e tante chiacchiere sul futuro assetto tecnico della Cavese. Al momento, bocce ferme nel clan metelliano. Di certo c'è solo il volo verso Marcianise di Salvatore Galizia, perso alle buste dalla Cavese in favore del Teramo, e del baby Coda, libero da contratto ed accasatosi momentaneamente al Bellinzona, ma pronto a tornare tra qualche mese in Italia. In scadenza di contratto anche Massimiliano Scichilone, che potrebbe accasarsi al Montevarchi in Toscana, terra della moglie.