Inizia una settimana decisiva per la Cavese, che nei giorni scorsi ha presentato l’iscrizione online alla serie D, quindi senza poter offrire le garanzie costituite da fideiussione, tassa e liberatorie e ora dovrà affrettarsi a trovare la liquidità. Già detto dei contatti tra i rappresentanti del patron Salvatore Manna e quelli del potenziale gruppo acquirente guidato da Giuseppe Giugliano (affiancato da altri sei/sette imprenditori), è previsto un nuovo contatto tra le parti per oggi.

Giugliano ha proposto le condizioni sue e della cordata, Manna potrebbe far sapere se avrà accettato la proposta, che permetterebbe, secondo Giugliano, di salvare la società. Il disaccordo sarebbe sulla cifra da versare a Manna, in quanto il gruppo sarebbe contrario a questa condizione. «Ci prendiamo tutti i debiti della Cavese - spiega Giugliano - iscriviamo la squadra e ci accolliamo anche i 7 punti di penalizzazione (che al momento sono ancora 3, ma lui mette in preventivo che possano aumentare), a Manna abbiamo chiesto di cedere il titolo senza pretendere alcuna buonuscita: deve fare lui un passo indietro. Noi siamo pronti a fare tutto, ma Manna ha detto che se gli diamo i soldi iscrive la Cavese, e su questo punto non siamo d’accordo: senza la buonuscita che lui pretende, ci accolliamo i debiti, ma senza avere in mano le dimissioni di Manna noi non diamo soldi a lui per fare l’iscrizione ed il resto».

Intanto resta da capire se il direttore generale Gianluigi Lippiello tenterà di muoversi in prima persona per contribuire al salvataggio della Cavese: lui stesso ha dichiarato pubblicamente che c’è «una piccolissima cordata, l’unica rimasta a tentare di salvare la Cavese - in controtendenza rispetto alle parole di Giugliano - sono due persone rappresentate da me e da Giovanni Sorrentino. Stiamo provando a fare un miracolo». Alle affermazioni di Lippiello ha replicato l’assessore allo sport, Gerardo Baldi: «Se ha questa cordata avrebbe potuto rilevare la Cavese tempo fa, dare i soldi a Manna e iscriverla, perché non ha risolto il problema?».

Orlando Savarese