Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, incubo esilio
Inserito da (admin), martedì 27 giugno 2006 00:00:00
Caso "Lamberti", resta tutto l'allarme sull'inizio regolare a Cava del campionato di C1. L'esilio verso altre strutture è uno spettro sempre più aleggiante. Ieri mattina la conferenza di servizi convocata dal sindaco Gravagnuolo nella Sala Giunta del Palazzo di Città. Si sono ritrovati un po' tutti i protagonisti della vicenda, tifosi compresi: il vicequestore Sebastiano Coppola, i vertici della società Cavese, il presidente Fariello in testa, il presidente provinciale del Coni, Talento, i responsabili regionali e provinciali della Fidal, le associazioni sportive che utilizzano la struttura "polifunzionale" del Lamberti, Pasquale Scarlino, neo consigliere comunale, consulente del sindaco Gravagnuolo sull'impiantistica sportiva, ed i responsabili dell'Ufficio Tecnico comunale.
Il sindaco ha ascoltato. «Datemi ora il tempo di maturare la scelta migliore - ha chiuso l'incontro Gravagnuolo - e soprattutto quella che penalizzerà il meno possibile le attività della Cavese e quelle di tutti gli altri soggetti sportivi che utilizzano l'impianto». Indiscrezioni di corridoio parlano di un estremo tentativo che dovrebbe provare a fare il primo cittadino sulla Commissione provinciale di vigilanza. Mantenere in regime di emergenza ancora per un anno l'attuale cancellata di recinzione dello stadio, che i suoi tecnici giurano e spergiurano essere a norma e sufficiente per garantire quelle misure di sicurezza richieste dal vicequestore Coppola.
Se dovesse passare questa ipotesi, nessun pericolo né per la Tim Cup del 13 agosto né per il regolare avvio di campionato in casa. Il fossato, che tanto ha mandato in bestia i responsabili Coni e Fidal, perché smembrerebbe la pista in tartan, o i vetri antisfondamento, completamente indigesti ai tifosi ed alla Cavese, perché creerebbero disagi per la visuale e, soprattutto, mesi di peregrinazioni in lungo ed in largo per l'esilio forzato verso altri campi, sono le soluzioni altrimenti da perseguire in caso di un no della Commissione di vigilanza. In entrambi i casi ci saranno scontenti e delusi.
«Abbiamo il massimo rispetto - ha dichiarato il presidente della Cavese Antonio Fariello - per chi pratica altri sport o per chi, come Coppola, si preoccupa dell'ordine pubblico, ma immaginate quanto ci penalizzerebbe un lungo esilio lontani da Cava, con una campagna abbonamenti che, nemmeno partita, rischia di saltare completamente». Questione aperta e fiato sospeso in attesa delle determinazioni che il sindaco Gravagnuolo adotterà per scongiurare l'esilio degli aquilotti.
Fonte: Il Portico
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