Tu sei qui: Economia e TurismoCavese ko, sul campo e fuori
Inserito da (admin), martedì 29 marzo 2005 00:00:00
La "passione" della Cavese si compie a Melfi: seconda sconfitta consecutiva in trasferta, che si traduce nell'aggancio al primo posto e nelle dimissioni di Campilongo, poi rientrate. Dopo Rende, la Cavese le prende anche in Basilicata e subisce l'aggancio in vetta del Manfredonia. Gli aquilotti hanno affrontato una squadra sempre concentrata e molto determinata, con particolare menzione per gli esordienti Belmonte e Gaeta. La Cavese si presenta con il miglior schieramento possibile, con Galizia preferito inizialmente a Marchano. La forza di volontà dei lucani si manifesta dopo pochi minuti. All'11' l'ex irpino Gaeta offre un pallone d'oro a Ferrara, solo davanti a Mancinelli, ma l'attaccante colpisce debolmente, favorendo la respinta dell'estremo avversario. La prima risposta cavese arriva al 16', ma il tiro di D'Amico è troppo centrale per impensierire Fumagalli. Un minuto dopo la rete del Melfi: ancora Gaeta s'invola sulla fascia destra e propone un assist a Ferrara, che stavolta angola bene la deviazione in corsa, con la palla che finisce alle spalle di Mancinelli, non protetto nell'occasione dai suoi centrali di retroguardia. Dopo un primo momento di sbandamento, Tatomir cerca di rimediare al 22'. La sua botta dalla distanza, però, trova la deviazione in angolo del portiere avversario. Nei minuti seguenti, in rapida successione, la Cavese ci prova su calcio di punizione. Per due volte tentano Placentino e Pagano, ma in entrambi i casi i tiri terminano abbondantemente alti. Gli ospiti continuano a premere e si espongono al contropiede lucano. Al 40' una triangolazione tra Gaeta e Ferrara pone D'Angelo in condizione di deviare sottorete a porta vuota, ma il difensore nocerino non arriva all'impatto con il pallone. La ripresa comincia ancora con l'intraprendenza del giovane Gaeta. Al 6', però, è davvero grande l'opportunità sprecata da Scichilone, che controlla adeguatamente un cross di Pagano, ma, in scarsa coordinazione, conclude a lato da ottima posizione. Stessa sorte con il medesimo protagonista al 9'. Nei minuti successivi, complice anche l'assetto difensivo del Melfi, composto da 5 elementi, gli ospiti sono costretti a scavalcare il centrocampo e ricorrere a lunghi traversoni, che favoriscono la respinta della retroguardia gialloverde. Al 40' Mancinelli è decisivo nell'uscita su Ferrara, solo davanti alla porta. L'ultima occasione per agguantare il pareggio arriva giusto al 90'. Precisa la traiettoria del calcio di punzione scagliato da Pagano, ma altrettanto valida è la deviazione in corner di Fumagalli. Nei 4' di recupero il Melfi chiude ulteriormente gli spazi ed i metelliani incappano in una sconfitta moralmente pesante, che provoca nel dopo-gara le inattese dimissioni di mister Campilongo, poi rientrate.
Campilongo si dimette, poi ritorna
Un folto gruppo di tifosi ha atteso sabato sera il ritorno a Cava della squadra per capire cosa fosse successo a Melfi. Le dimissioni annunciate da Salvatore Campilongo avevano mandato in fibrillazione il popolo sportivo aquilotto. Ma tutto è rientrato. Con la mediazione del solito "collante" Nicola Dionisio. Sasà Campilongo continuerà a fare coppia con Roberto Pidone sulla panchina della Cavese. Il diesse biancoblù ha così commentato l'episodio: «Non c'è nessun caso aperto. Lo sfogo di Salvatore è solo dettato dalla delusione e dall'amarezza per la sconfitta di Melfi. Quando si tiene tantissimo ad una propria creatura, com'è il caso del nostro presidente e dell'ottimo Campilongo, può succedere che si perdano i nervi sotto pressione e qualche parolina di troppo può ferire più di una spada. Ma a mente fredda tutto si chiarisce e il "non caso" si sgonfia completamente». Il gol di Ferrara ha rovinato la Pasqua ai metelliani, raggiunti al primo posto dal Manfredonia. «Anche questo - ammette il diesse Dionisio - ha peggiorato il clima del post partita. In un sol colpo le nostre certezze sono state cancellate. Ma posso rassicurare tutti gli sportivi che da questa caduta usciamo più forti di prima e che il nostro obiettivo resta la promozione. Anzi, ora più che mai, facendo tutti quadrato, dobbiamo sfruttare al massimo i due turni casalinghi consecutivi che il calendario ci offre».
Fonte: Il Portico
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