Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, rebus Della Monica
Inserito da (admin), lunedì 25 maggio 2009 00:00:00
Una lunga storia di calcio, parlare d’amore è esagerato per un imprenditore razionale come lui. Sono giorni di trattative e di ipotesi. Rimarrà, come rimarrà, se rimarrà. L’ipotesi più accreditata, forse l’unica capace di creare qualcosa di nuovo sia pure con l’avverbio parzialmente, è che Antonio Della Monica, il suo gruppo e la sua famiglia, restino nella Cavese, affiancandosi alla new entry rappresentata dal gruppo che fa a capo al dinamico imprenditore scafatese Giovanni Lombardi.
Ma quando è iniziata questa storia? Anno 2001, in un momento complicato del calcio metelliano. La rilevò a campionato in corso, riuscì a farla restare tra i professionisti solo grazie al ripescaggio estivo. Passa un anno, stavolta la Cavese si salva sul campo coi playout, ma retrocede a tavolino. Illecito sportivo, ipotizzato dalla giustizia del pallone, invece anni dopo non sanzionato da quella ordinaria. Estate 2002, tanti altri al suo posto avrebbero mollato. Della Monica resta al comando. La piazza è tutta contro. Bisogna affrontare l’inferno della D. Le prime scelte sono sbagliatissime.
La sterzata arriverá col provvidenziale Mario Somma, campionato vinto. Si riparte con la C2. I soldi sborsati sono tanti, ma i risultati lasciano a desiderare. Molla un attimo, lascia la gestione all’irpino Cutillo, che porta con sé figure in seguito determinanti come Campilongo e Dionisio. La squadra si fa onore, assurge al rango di rivelazione. Ma quattrini nisba, Cutillo non può. Della Monica, defilatosi per restare sponsor e contribuente, deve uscire nuovamente allo scoperto. Esborso provvidenziale in extremis, iscrizione assicurata nell’estate del 2006.
Il resto è quasi superfluo da menzionare, visto che si ricordano più i dolori che le gioie: vittoria in C2, playoff in C1, quindi altre due stagioni di terza serie, non esaltanti, ma di sicuro non da disprezzare. Quando ha perso, è stato sempre in grado di rialzarsi e di rilanciare. Quando ha vinto, il destino gli ha persino impedito le feste (la scomparsa di Mari la sera stessa della promozione in C1).
90 anni di Cavese, quasi una decina di Antonio Della Monica con la Cavese novantenne arzilla. Ed adesso? Lui che ne ha vissute di ben peggiori, saprà gestire situazioni come l’attuale. Le estati roventi del pallone, oramai, gli fanno un baffo. Ciclo finito, ciclo da riprendere, nuovo ciclo da far partire. Tutte ipotesi, tante ipotesi. La certezza si può tranquillamente sottolineare: nessuno vuole fare a meno di Della Monica, forse nessuno può fare a meno di Della Monica.
Fonte: Il Portico
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