Tu sei qui: Economia e TurismoI gioielli aquilotti in vetrina
Inserito da (admin), martedì 18 gennaio 2005 00:00:00
Il presidente Cutillo è stato chiarissimo. Alla fine della gara con la Vigor Lamezia ha ribadito che farà l'impossibile per non stravolgere la squadra: «Ho troppa stima e considerazione di tutti i miei ragazzi, non me la sento di rovinare equilibri di spogliatoio solo per accontentare chi sta sputando veleno sulla mia persona e sulle mie capacità economiche. Lasciatemi lavorare ed alla fine tireremo le somme». Se, dunque, sul fronte arrivi al momento non si muove una foglia, su quello delle partenze c'è molta più agitazione. Anche se, probabilmente, ogni discorso sarà rimandato a giugno. Il miracolo Cavese, la sua leadership sin dalle prime battute del campionato, hanno acceso i riflettori sugli aquilotti. Occhi puntati degli addetti ai lavori e di osservatori di mezza Italia calcistica sui gioiellini della Cavese. Giovani e stagionati sono allo stesso modo protagonisti di un mercato sempre più povero di soldi, ma ricchissimo di chiacchiere ed operatori. E se sui baby Nappi, Cirillo, Falcone, Carotenuto e Moccia l'interesse è circoscritto ad una decina di club della serie D, per i più esperti società di C1 e C2 si sono fatte avanti per provare a tentare Ottavio Cutillo. Tutti blindati, al momento, gli aquilotti. Il presidente sa che la piazza, che ora si aspetta colpi in entrata, non capirebbe uscite di peso. È il caso, in particolare, di Catello Mari e di Rocco Placentino. Il primo, difensore centrale che ha sbalordito tutti per una condizione psicofisica super messa in mostra finora, ha fatto colpo sul Napoli del milionario De Laurentiis, per dire solo la punta dell'iceberg. Ma giurano che sono almeno 4-5 le società di terza serie pronte a contenderselo a suon di euro. Il direttore sportivo della Cavese, Nicola Dionisio, non ne vuole sentir parlare: «Stiamo lavorando ora per sistemare qualche giovane che ha bisogno di farsi le ossa in categoria inferiore. Dargli la possibilità di non restare più in panchina sarà utile anche alla Cavese, che ne ritornerà in possesso a fine prestito. Discorsi definitivi, invece, per qualche pezzo da novanta di questa magnifica stagione, corteggiato da club importanti, preferiamo rimandarli a giugno. C'è crisi di liquidità in tutti. Ed allora, visto che non ci cambierebbero la vita queste operazioni, tanto vale sfruttare le doti dei nostri sino alla fine e poi valutare le offerte che eventualmente arriveranno sul nostro tavolo». L'italo-argentino Placentino, tra i più giovani della Cavese di Campilongo e Pidone, è arrivato dal Teramo questa estate con belle credenziali. Le sta confermando tutte. E non poteva non finire sul taccuino degli osservatori che la domenica, più o meno in incognito, affollano lo stadio "Lamberti". Per lui potrebbe esserci un ritorno eccellente in vista. Proprio ad Avellino, società che lo ha scoperto e dirottato in C1 al Teramo. In Irpinia potrebbe finire anche il faro di centrocampo aquilotto, Alessandro Tatomir, che a dispetto delle sue 33 primavere continua a piacere a numerosi team di terza categoria, nella quale ha sempre giocato il capitolino di nascita. Tra le società che lo avrebbero nella lista dei loro desideri anche il Benevento, il Latina e la Juve Stabia.
Fonte: Il Portico
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