E’ stato il giorno di Lorenzo Insigne, che ieri pomeriggio ha svolto il suo primo allenamento con la casacca della Cavese prima di essere presentato ufficialmente alla stampa. Al suo fianco l’allenatore degli aquilotti, Paolo Stringara, ed il dg metelliano Gennaro Brunetti, oltre al padre Carmine ed al procuratore Antonio Ottaiano. A rompere il ghiaccio è stato il dirigente biancoblù, per il quale l’arrivo del giovane Insigne è una nuova conferma degli ottimi rapporti esistenti tra la Cavese ed il club partenopeo.

Un legame che dura da tempo e che in futuro potrebbe offrire nuove “intese” tra i due club. Il presente, però, è Lorenzo Insigne, che è giunto a Cava in prestito, con opzione per la valorizzazione, e nonostante la giovane età è pronto per sfruttare al meglio l’opportunità di mettersi in mostra in un campionato difficile e “tosto” come la Prima Divisione.

«Sono molto felice di essere arrivato alla Cavese, dove ho trovato un ottimo gruppo. Spero di riuscire a rendermi utile alla squadra e dare il mio contributo per centrare quanto prima la salvezza. So anche che attorno al mio nome c’era grande attesa tra i tifosi ed io ho tanta voglia di fare bene. Sono certo che questa esperienza sarà molto importante per me e potrò imparare tanto, seguendo i consigli del mister e dei miei compagni più grandi».

Il “Giovinco” napoletano porta con sé l’entusiasmo di un giovane catapultato nel calcio dei grandi e si è subito messo a completa disposizione del tecnico, che in questi mesi gli farà da chioccia. «Il mio ruolo? Posso giocare sia dietro le punte che come attaccante. Sono qui per dare il massimo ed imparare quanto più possibile dai miei nuovi compagni».

A frenare un po’ l’entusiasmo attorno al giovanissimo ultimo arrivato in casa biancoblù è il tecnico Stringara. «Sappiamo tutti che è un ragazzo di talento. Il direttore sportivo Pavone me ne aveva già parlato molto bene. Avevo visto alcune sue partite ed anche in allenamento ho avuto la conferma che è pronto per confrontarsi con i più grandi. Questa settimana ci sarà sicuramente utile per lavorare tutti insieme. Il suo esordio? Con me sapete che la carta d’identità di un calciatore non conta. Ho già lanciato D’Orsi in difesa, anche lui un ’91, e decido sempre la formazione in base agli allenamenti settimanali. Non vado mica a vedere l’età».