Tu sei qui: Economia e Turismo"Lamberti" chiuso, Cavese-Gela a rischio
Inserito da (admin), venerdì 15 aprile 2005 00:00:00
Ultim'ora: In seguito alle indagini del funzionario della FIGC, l'avv. cavese Michele Avallone, ed al sopralluogo stamani della Commissione di Vigilanza, il prefetto di Salerno ha disposto la chiusura dello stadio "Simonetta Lamberti" per la mancanza delle dovute garanzie di sicurezza. La notizia ha colto di sorpresa la società aquilotta, che si è subito attivata alla ricerca di uno stadio che possa ospitare la gara di domenica prossima contro il Gela. Le possibili alternative sono il "San Paolo" di Napoli oppure il "Partenio" di Avellino, anche se, vista la ristrettezza dei tempi, non è da escludere a questo punto un rinvio della partita.
Somma: "Cavese, puoi ancora farcela"
Ha scritto una pagina indimenticabile a Cava de'Tirreni. Certo, nei ricordi degli sportivi metelliani non vale quanto gli anni di serie B all'epoca di Santin. Ma come impresa sportiva è una di quelle da sottolineare con il pennarello rosso. Mario Somma è stato nel campionato 2002-2003 l'allenatore della Cavese dei record. Una squadra che stravinse il campionato di serie D, con un primo posto corredato da 24 vittorie, 2 pareggi e 2 sole sconfitte. L'impresa fu poi completata dallo scudetto dilettanti. Somma adesso allena l'Empoli in B e sta centrando un'altra impresa, la promozione in A. Un altro campionato l'ha vinto ad Arezzo. Allora, la Cavese può ancora farcela? «Certo, ma alla base occorre che ci sia una comunione d'intenti. Società, squadra e tifoseria sono componenti che devono viaggiare nella stessa direzione. Guai adesso a sfaldarsi». Quindi, il primo posto è ancora possibile? «Sì, la corsa resta aperta. Ma ora sarà fondamentale non fallire più gli scontri diretti. La Cavese dovrà giocare con Gela, Manfredonia e Giugliano. Ecco, queste saranno partite da vincere, o almeno da non perdere. Negli scontri diretti i punti valgono doppio ed alla Cavese mancano sicuramente questi punti». E poi? «E poi mancano i tre punti di Taranto. Ma la squadra non ha nessuna colpa in quel caso. Purtroppo, quei tre punti li hanno fatti perdere i tifosi, che sicuramente dovranno recitare il mea culpa». Fatti violenti accaddero anche nel suo anno, ricorda? «In verità, in quel campionato fummo puniti per gli incidenti con il Delianuova in trasferta. Ma in quella circostanza i tifosi cavesi furono vittime più che colpevoli. Stavolta le cose sono andate diversamente». Come bisogna arginare il fenomeno violenza? «Il discorso vale a Cava come per tutte le piazze. Ritengo sia un clamoroso autogol sospendere le partite per il lancio di fumogeni in campo, o comunque per le intemperanze dei tifosi. In questo modo si dà ancora più forza agli ultrà, che possono decidere quando vogliono di bloccare le gare e magari di ricattare le società. Piuttosto bisognerebbe inasprire le pene. Solo così in Inghilterra si è risolto il problema». Come spiega questo calo della Cavese? «Si tratta di un calo fisiologico nel corso di una stagione. C'è un periodo dell'anno in cui i risultati non vengono, magari per un calo fisico o mentale, o proprio perché ti gira storto. Anche ad Empoli ci è capitato a dicembre-gennaio: giocavamo allo stesso modo, ma i risultati non venivano. L'importante è crederci fino all'ultimo». Già, ma la Cavese ha ancora tempo per recuperare? «Sì, anche perché non dimentichiamo che la stagione non si chiude con l'ultima giornata, ma ci sono i play-off. Con questo voglio dire che, se la Cavese non riuscisse ad arrivare prima, dovrebbe almeno salvare il secondo posto, che gli consentirebbe di avere un vantaggio nella coda successiva». Secondo lei, quale è la squadra più forte della C2? «Tenendo presente l'organico e l'esperienza, direi la Juve Stabia. La Cavese, però, ha messo in pratica il gioco migliore per la categoria. E proprio grazie a ciò ha creato un grande entusiasmo. Il gioco le ha permesso a lungo di rimanere in testa alla classifica». Come si fa a ripartire dopo un periodo negativo? «La cosa fondamentale è mantenere la compattezza del gruppo. Quando vincemmo il campionato di serie D, ricordo che a Cava c'era una società fortissima. Non ci fece mai mancare nulla, mi riferisco agli stipendi ed a tutte quelle attenzioni che mantengono i calciatori sereni. La squadra diede il 110%».
1-0 alla Sangiuseppese, in gol il baby Coda
La truppa di Campilongo e Pidone si è trasferita ieri a San Giuseppe Vesuviano per la consueta amichevole infrasettimanale. I metelliani, privi di Scichilone, Schetter e Panini, tutti infortunati ed a rischio per domenica, hanno affrontato la formazione di casa, allenata da Mario Pietropinto, che milita nell'Interregionale. 1-0 il risultato finale a favore della Cavese, grazie al gol siglato nella ripresa dal giovanissimo Coda, chiamato dal mister a sostituire gli infortunati. «Una seduta d'allenamento importante - ha spiegato dopo la gara Campilongo - che però ha mostrato i soliti problemi ad andare in gol. Bisogna trovare la mentalità giusta e la via del gol per uscire dal difficile momento. I ragazzi si sono impegnati al massimo. Speriamo ora di trovare il giusto passo in campionato». Giudizio positivo, nonostante l'astinenza degli attaccanti, anche da parte del dg Nicola Dionisio: «I ragazzi hanno lavorato con intensità. Purtroppo manca ancora la conclusione. Oggi ci ha pensato un giovanissimo ad andare in gol. Speriamo bene per il prossimo impegno con il Gela. Domenica bisognerà assolutamente fare risultato per uscire dalla crisi attuale e porre fine ad un ciclo in cui a dominare è stata la malasorte».
Fonte: Il Portico
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