Tu sei qui: Economia e TurismoMari si candida per la riconferma in C1
Inserito da (admin), giovedì 6 aprile 2006 00:00:00
La Cavese proverà a Gubbio a chiudere la partita con questo campionato. Un risultato vittorioso in Umbria, anche se non matematicamente, metterebbe un'ipoteca grande come una casa sulla promozione. Ieri, a Mugnano del Cardinale, si è unito al gruppo anche Fabio Pittilino. Pur se a scartamento ridotto per i postumi della botta rimediata nel derby con il Benevento, il difensore è tornato al lavoro e dovrebbe recuperare in tempo per la trasferta umbra. Oggi pomeriggio le sue condizioni saranno vagliate nella partitella con il Gragnano, in programma al "Lamberti".
Tutti arruolabili, dunque, e per Campilongo l'imbarazzo della scelta, che si fa sempre più delicata, perché tutti vogliono essere protagonisti di questo finale di stagione che dovrebbe regalare agli aquilotti ed ai loro tifosi la promozione. Catello Mari, uno dei cardini della retroguardia metelliana, la meno perforata di tutte le squadre del calcio professionistico e della serie D, è il testimone vivente di quanta tensione si celi nel gruppo. C'è voglia di agguantare quella promozione che la città attende da 20 anni. E per il bravo Catello con l'aggravante che anche lo scorso anno ha provato a raggiungere quell'obbiettivo, ma gli è sfuggito per un soffio a Gela, nella finale di ritorno dei play-off.
«Questa volta non possiamo fallire - afferma sicuro Mari - la Cavese ha troppo vantaggio per farsi agganciare. Non ci prenderanno più. A 5 turni dalla fine della stagione, i 7 punti di vantaggio sulla Sansovino sono un buon margine. E poi, se ci vien voglia di distrarci, ci pensa con le sue strigliate il nostro tecnico. Campilongo ci sta tenendo sulle spine, continuando a caricarci come se fossimo alla prima partita della stagione». C'è chi punta il dito indice proprio su Catello Mari. Troppo nervoso da qualche domenica a questa parte. Sempre pronto a prendersela con gli avversari ad ogni contatto. L'accusa è questa. «Accetto le critiche perché, è vero, mi sento un po' più teso del solito. Ma sfiderei chiunque, nella mia posizione, a non esserlo. Ho 28 anni, questa è probabilmente l'occasione della vita, il treno che passa una volta sola e che bisogna non perdere».
Nato a Castellammare di Stabia il 5 luglio 1978, Mari è arrivato tardi al calcio che conta. Due anni tra i falchetti casertani. Il primo, quattro stagioni fa, con Sasà Campilongo allenatore ed è subito feeling tra i due. Un feeling che, appena è stato possibile, li ha portati a ritrovarsi alla Cavese. «Debbo dire grazie al mio tecnico perché ha sempre creduto in me. Ed anche per questo mi sento maggiormente responsabilizzato. Coronare un sogno insieme, qui a Cava, sarebbe il massimo». E magari continuarlo anche in C1 insieme...«È una prospettiva che mi affascina e che non è impossibile. Sarebbe un'altra bellissima sfida da vivere insieme».
Fonte: Il Portico
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