Finalmente insieme. Era ora che Dionigi e Stellone ricominciassero a giocare l'uno accanto all'altro. Con Colomba, l'hanno fatto poche volte. Nel primo periodo azzurro dell'allenatore (3 mesi e 15 partite), infatti, sono stati contemporaneamente in campo giusto il tempo di 2 partite e mezzo. 223 minuti, per essere precisi, con uno "score" di 1 gol per Dionigi e 3 per Stellone. Bottino che, in relazione al tempo giocato spalla a spalla, non è neppure tanto male. Ma non finisce qui. Il peggio è che, da quando Colomba s'è ripreso il Napoli, Stellone e Dionigi non hanno mai giocato assieme. Giusto alla vigilia dell'esordio bis dell'allenatore (Verona-Napoli del 16 marzo), Stellone cominciò a star male, poi s'operò di appendicite e sabato scorso a Lecce è sì tornato in campo, ma a fine partita e proprio al posto di Dionigi. In pratica, una coppia che non è mai stata mai una vera coppia. Perché, ora per un accidente ora per un altro, ma soprattutto per la sfortunata stagione di Stellone, alle prese prima con una spalla rotta e poi con una brutta appendicite, i due sul prato si sono incrociati raramente. A farne le spese sono stati sicuramente il Napoli, la sua classifica e la sua stagione, anche per questo nera. Ma d'ora in avanti - facendo gli scongiuri, si capisce - Stellone e Dionigi faranno coppia fissa. È questo il pensiero di Colomba. Soprattutto loro, insomma, dovranno farsi carico del disperato bisogno di punti che ha la squadra. E mentre Dionigi (ieri un po' di scintille tra lui e Russo per un'entrata troppo dura sulla caviglia del terzino, che ha immediatamente replicato, ma tutto è finito lì, senza conseguenze per nessuno e con una stretta di mano a fine allenamento), assecondando le caratteristiche che gli sono proprie, agirà più da attaccante d'area di rigore, toccherà a Stellone fare da elastico tra centrocampo ed attacco. Cert'è, con Dionigi e Stellone contemporaneamente in campo, il Napoli avrà - dovrebbe avere - qualche chance di successo in più. Anche perché, un po' per scelta tattica, un po' per condizione fisica ed un altro po' per filosofia di gioco, Pasino, tranne che in rarissime occasioni, non è stato mai la spalla giusta per Dionigi. Tant'è che, forse, proprio il rientro di Stellone metterà Colomba davanti ad una scelta: disegnare un Napoli spregiudicato, con le 2 punte e dietro di loro il trequartista, oppure puntare sempre sull'attacco a 2 - ci mancherebbe! - ma rinunciando a Pasino, per avere un mediano in più e, quindi, anche una difesa più protetta. Il che vorrebbe dire puntare per i "rifornimenti" più sulle ali che sugli assist di Pasino. Dubbio, questo, che ripropone l'interrogativo che accompagna il Napoli ormai da 4 mesi: Pasino, giocatore di indubbie qualità, è davvero un valore aggiunto, è davvero indispensabile, fa la differenza per davvero, oppure è un lusso che questo Napoli non può assolutamente permettersi?