Tu sei qui: Economia e TurismoNibali nella storia: il trionfo che riscatta un Paese
Inserito da (admin), domenica 27 luglio 2014 18:03:18
Vincenzo Nibali si è aggiudicato il Tour De France 2014. Sedici anni dopo Marco Pantani un Italiano raccoglie nuovamente il tripudio dei Campi Elisi, conquistando la più ambita corsa a tappe del panorama ciclistico mondiale. Finalmente una gioia tricolore, dopo il disastro della spedizione brasiliana che ha choccato il mondo del pallone.
Una vittoria mai in discussione quella di Nibali, in giallo già dalla seconda tappa e padrone assoluto del Tour, complici anche gli incidenti occorsi ai rivali della vigilia Froome e Contador. Il trionfo dello "Squalo dello Stretto", che getta basi solide per riconciliare il mondo del pedale con il grande pubblico dopo gli scandali del doping, va oltre il perimetro dello sport. Il 29enne siciliano entra di diritto fra gli eroi nazionali, quelli che si sono distinti all'estero scrivendo pagine di storia da tramandare. Un Tour un bacheca, come Felice Gimondi e Gastone Nencini, e un futuro ancora roseo davanti per raggiungere Gino Bartali, Fausto Coppi e Ottavio Bottecchia, a quota due.
Nel ciclismo moderno delle diavolerie digitali e della comunicazione 2.0 emerge un campione in vecchio stampo, uno schiaffo ai fautori di quella globalizzazione che vorrebbero sostituire le pietre della Roubaix o la Cipressa della Sanremo con qualche cavalcavia negli Emirati Arabi. Nibali è un professionista modello che si è evoluto anno dopo anno sulla strada, senza fare mai polemiche, senza proclami patetici a colpi di hashtag su Twitter e Instagram. Mai una virgola fuori posto per il corridore italiano, attento e scrupoloso nel non steccare gli obiettivi prefissati e, da ieri, finalmente libero di poter affermare che «non è più un sogno» ma una splendida realtà.
Lo Squalo, si diceva, si è reso protagonista di un qualcosa che va oltre lo sport. Il successo odierno è un messaggio di riscatto per la generazione dei trentenni, quelli che sono ciclicamente detti "bamboccioni", "choosy" e "sfigati", troppo giovani per primeggiare e troppo vecchi per avere una nuova occasione, per cominciare da capo il proprio cammino. Il suo sorriso dal palco, con l'Arco di Trionfo alle spalle, è un seme gettato in un terreno lasciato per troppi anni a maggese.
Fonte: Il Portico
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