Tu sei qui: Economia e TurismoParente: "Vinceremo io e la Cavese"
Inserito da (admin), mercoledì 22 febbraio 2006 00:00:00
Quando lo ha preso a poche battute dalla chiusura del calcio-mercato di gennaio, il direttore sportivo degli aquilotti, Nicola Dionisio, lo ha definito la ciliegina sulla torta. L'uomo d'esperienza in grado di regalare, nei momenti topici di una partita, il tocco di classe, l'invenzione del campione, il guizzo risolutore. Pietro Parente è riuscito immediatamente a dimostrare che la classe non è acqua e che la Cavese ha ingaggiato un signor giocatore. Parente domenica ha illuminato la partita con la giocata decisiva, quella che ha portato al gol di Aquino. Lui, dall'alto dell'esperienza maturata in 17 anni di grande calcio spesi tra serie C (Prato, Como, Livorno, Taranto, Pro Vasto e Cavese), cadetteria (Taranto, Bari, Como, Reggiana, Torino, Genoa, Ancona e Venezia) e persino in massima serie (Bari, Reggiana ed Ancona), si sente ancora di dare il suo contributo per centrare l'obiettivo promozione con la Cavese.
E ringrazia la società che ha creduto in lui: «Sono qui a Cava con l'intenzione di rimettermi in discussione a 35 anni. Voglio dimostrare che sono false tutte le brutte cose che si dicono sul mio conto. Ho pagato abbondantemente lo scotto di aver sempre detto e fatto quello che pensavo. Nel calcio, purtroppo, questo spessissimo non viene capito ed accettato. Ho dovuto fare il girovago del calcio, cambiando una ventina di squadre, per dimostrare il mio valore». Alla Cavese una scommessa. «Ero lì per lì per firmare con un'altra società di C1, di cui non faccio il nome per correttezza, quando il diesse Dionisio mi ha avvicinato e, con poche parole scambiate, mi ha convinto a sposare il progetto della Cavese. Voglio tornare a vincere. Qui i presupposti ci sono tutti».
Ieri, al "Lamberti", la ripresa degli allenamenti in vista della trasferta di Prato prima della sosta. E malgrado molte più primavere dei compagni sulle spalle, Parente corre come un ossesso e si impegna come un ragazzino. Per due volte nella sua lunga carriera ha assaporato la gioia di un campionato vinto. Nella magica cavalcata dalla C1 alla B del Como (1993/94), ad appena 22 anni, e poi nell'Ancona, approdato nella massima serie nel torneo cadetto 2002/2003. «Una sbornia di emozioni - ricorda Parente - un fiume in piena di sensazioni forti che ti travolge. Per questo, essendo sicuro che con questa Cavese la vittoria finale non sfuggirà, ho accettato la sfida lanciatami da Dionisio e dal dirigente aquilotto Fariello. Loro hanno creduto in me, dandomi un'altra occasione per chiudere in bellezza la mia carriera. Sarò riconoscente, ricompensandoli con i miei sacrifici ed il mio massimo impegno».
Fonte: Il Portico
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