Tu sei qui: Economia e TurismoRistorazione senza personale, Sal De Riso: «Si sceglie disoccupazione e reddito di cittadinanza». L'intervista di "Italia a Tavola"
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 12 maggio 2022 09:42:53
«In Costiera, ma un po' dappertutto, la gente cerca personale, vorrebbe assumere, ma non trova nessuno. Io non ho avuto grosse difficoltà, soprattutto perché offro un lavoro che dura tutto l'anno e non un impiego stagionale». Sono le parole di Sal De Riso, presidente dell'Accademia maestri pasticceri italiani, nonché ambasciatore del gusto della Costiera Amalfitana, che, intervistato dal giornalista Gianluca Pirovano del quotidiano enogastronomico "Italia a Tavola", ha parlato del momento critico del lavoro nel turismo.
«Qualcuno mi chiede, finita la stagione, di fermarsi perché preferisce prendere la disoccupazione. Altri addirittura hanno scelto di rimanere proprio a casa, prendendo il reddito di cittadinanza. Ci sono, solo restando in Costiera, moltissimi posti in cui poter fare la stagione. Tra 1.200/1.300 euro e il reddito, scelgono il secondo. Poi magari vanno a fare qualche lavoretto extra in nero...».
Si tratta di un problema dei giovani o generalizzato? Per De Riso il problema «riguarda tutti».
«Queste cose me le dicono i giovani, ma anche chi ha 30 anni. Le risposte non cambiano. Per fortuna - aggiunge - ho tanti collaboratori che sono con me da moltissimi anni e quindi si riesce a lavorare, ma spesso si deve assumere personale non qualificato o alle prime armi, non ancora all'altezza del servizio in sala. In laboratorio, invece, è diverso: lì c'è una squadra esperta, che lavora insieme da tempo e i nuovi che arrivano si inseriscono in un contesto rodato e si adeguano».
«Secondo me il Covid ha avuto un ruolo centrale. - prosegue De Riso - Ha cambiato la psicologia e la personalità della gente, che è diventata molto più spigolosa nei rapporti con gli altri. Chi lavora nel nostro settore poi, complici le chiusure, ha scoperto cosa significa stare a casa i sabati e le domeniche, cosa che prima era impossibile. Così in molti, che magari prima facevano la stagione, hanno cercato posto altrove, perché hanno cambiato il loro modo di vedere le cose. Ma anche chi è rimasto fa richieste diverse... Non sono più disponibili per esempio a fare orario spezzato. Preferiscono i turni unici. In pasticceria io faccio due turni, visto l'orario ampio, ma ho dovuto aumentare il personale per poterlo fare. Sarà anche colpa nostra, mi ci metto dentro anch'io, che non ho mai chiesto al mio personale di fare orari fuori dal normale. Qualcuno però in passato ha esagerato, magari chiedendo di lavorare per dodici ore, pagandone quando andava bene otto. Ecco, si è passato il limite e la gente si è stufata», conclude De Riso al quotidiano "Italia a Tavola".
Fonte: Positano Notizie
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