Nel chiedere il licenziamento del commissario Domenico Arcuri, nei giorni scorsi, il leader della Lega Matteo Salvini, aveva auspicato «un progressivo ritorno alla vita, con la riapertura nelle prossime settimane di tante attività, tra cui quelle di ristoranti la sera e palestre, teatri e attività sportive». In particolare, aveva asserito che «se la legge permette di pranzare in tranquillità e sicurezza alle 13, deve permetterlo anche alle 20».

Proprio sulle riaperture Salvini si è confrontato ieri mattina con il presidente del Consiglio Mario Draghi, in un colloquio durato circa un'ora e mezza. «Noi siamo per la tutela della salute, ma con interventi mirati e in questo c'è sintonia con il presidente Draghi e sono contento», ha detto ai giornalisti che lo attendevano fuori da Palazzo Chigi. E l'ha ribadito anche ieri sera a Cartabianca, su Rai 3:«Perché i ristoranti non possono aprire anche a cena?». Allora il giornalista Enrico Lucci, con la sua tipica ironia, gli ha risposto: «Ma lo vuoi capire o no che se riapri la sera scoppia il bordello? La gente s'embriaga, se fa le canne, se fa de tutto».

Ad ogni modo, si tratta di una proposta su cui si discute ormai da tempo: a fine gennaio le Regioni avevano chiesto al premier Conte la riapertura serale dei ristoranti e avevano ricevuto lo stop dall'Istituto superiore di sanità che evidenziava il peggioramento della situazione epidemiologica, anche a causa delle varianti del Covid ormai diffuse in diverse regioni.

Sempre ieri, il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, intervenendo in streaming al Consiglio nazionale della Coldiretti, ha ribadito la necessità di dare un po' di respiro alle imprese ricettive: «Il Fondo pensato a inizio anno è stato utile, ma ora dobbiamo avere la forza di garantire alle persone di poter tornare al ristorante. Anche perché ci sono comparti fornitori, come quello del vino in grande sofferenza».

E ha aggiunto che «attraverso il Cts, comitato tecnico scientifico del ministero della Salute, stiamo lavorando a protocollo per consentire alla ristorazione la ripartenza».

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