Tu sei qui: Economia e TurismoSchetter: "I tifosi l'arma in più"
Inserito da (admin), martedì 14 marzo 2006 00:00:00
Ad inizio stagione ha stentato a carburare. Poi, domenica dopo domenica, partita dopo partita, anche lui ha ingranato la marcia giusta ed ora è tra i protagonisti di questa Cavese vincente e, soprattutto, convincente. Antonio Schetter, nato a Napoli 24 anni fa e cresciuto calcisticamente nella Sangiuseppese, prima del salto di qualità a Empoli, è sicuramente l'arma in più della Cavese in questa stagione, che sembra destinata a regalare ai tifosi biancoblù una promozione agognata da ben 20 anni.
Le sue accelerazioni sulle fasce sono pugnalate ai fianchi di ogni avversario. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Anche domenica tra i migliori in campo e nel tabellino con il gol del raddoppio aquilotto. A quota 5 nella classifica dei marcatori biancoblù, a braccetto di un altro piccoletto terribile che risponde al nome di Gerardo Alfano, Schetter ha fatto meglio di molti altri attaccanti di ruolo della Cavese. A parte il mostro sacro Aquino, arrivato al suo 12° sigillo personale domenica scorsa, contro il malcapitato Forlì.
Nella grande abbuffata di euforia che sta vivendo il popolo sportivo aquilotto, per un traguardo ormai all'orizzonte ed al quale mancano ora appena 8 sfide (Bellaria, Ferrara, Gubbio, Carrara e Castelnuovo fuori, Benevento, Sassuolo e Sansovino al "Lamberti"), un posto al sole lo ha conquistato proprio lui. Con il suo rendimento costante e con la sua simpatia, è entrato nel cuore dei tifosi. Pronti ad adottare tra i propri idoli chi, come lui, si sacrifica e dà il massimo sul campo.
«Sono contento - sottolinea Antonio Schetter - di aver avuto la possibilità di restare alla Cavese quest'anno. Perché mi trovo benissimo qui ed il pubblico è quello giusto. Da napoletano, sento tantissimo il calore che mi circonda e l'incitamento del pubblico. Gli ultrà cavesi fanno venire i brividi per quello che sanno regalare. E domenica ne abbiamo avuto la riprova». Al termine della gara, infatti, un segno evidente del feeling che si è instaurato tra tifosi e squadra. Tutti gli aquilotti hanno atteso a bordo campo, sotto la Curva Sud, le notizie dagli altri stadi. E poi, tutti a centrocampo con lo "sciamano" Franchino per la corsa verso la porta, che tradizione vuole sia propiziatoria per l'immediato futuro aquilotto.
«Un futuro che solo noi - aggiunge Schetter - ora possiamo rovinarci. La distanza dalla seconda è notevole, ma noi dobbiamo andare avanti alla giornata. Domenica dopo domenica, dobbiamo affrontare i nostri avversari come se fosse la giornata decisiva. Solo così eviteremo cali di tensione ed il pericolo di lasciarci andare».
Fonte: Il Portico
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