Tu sei qui: Economia e TurismoSerie B: un mercato al risparmio
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 16 luglio 2001 00:00:00
Chiuso «Crowne Plaza», tutti gli operatori hanno avuto l'opportunità di dichiararsi ipocritamente «vincenti e contenti». Tradizionalmente la serie B è un magma in continuo mutamento: è serbatoio della A, per ricambi generazionali e tecnici; è approdo per giocatori in declino ed esausti, desiderosi soltanto di monetizzare le ultime opportunità di carriera; è terreno di sperimentazione e rampa di lancio per atleti di terza serie, virtualmente vocati e indiziati di attività superiore, come nel panorama della Salernitana rifondata da Zeman (foto in alto). Con quali presunte certezze la cadetteria esce dal rimpasto degli organici? Nelle grandi linee d'assieme, la fisionomia delle forze non risulta apprezzabilmente modificata. Per molte squadre soltanto un «make-up» di facciata. Costretta ad un mercato marginale dagli sconquassi supermiliardari della massima serie, la B ha descritto un andamento povero di contenuti e di nomi, che ha finito per influenzare anche il potentato non scritto della cadetteria e riconducibile alle «sette sorelle», indiziate di protagonismo stagionale: Vicenza, Cagliari, Empoli, Sampdoria, Reggina, Napoli e Ternana. É prevalso il conservatorismo, non sempre coatto. L'atteggiamento prudenziale è stato adottato soprattutto da Empoli, Sampdoria e Reggina. Una scelta programmatica condizionata, invece, per il Napoli di De Canio (nella foto a lato), obbligato all'inerte emarginazione dalla povertà dei mezzi e dalla preclusione del mercato, su cui si è fatalmente riverberata la sua proditoria sfida al Palazzo nell'affaire Passaportopoli. Baldini, che con accanimento ha difeso la conservazione di Maccarone e Di Natale. Anche Cagni fa assegnamento sulla saldezza motivazionale del suo granitico spogliatoio e non fa meraviglia che Vergassola, elemento qualificante dei doriani, abbia rifiutato la serie A dei dannati, accarezzando piuttosto le prospettive di una Samp vincente. La Reggina si propone con gli stessi attrezzi della compagine ignobilmente vessata e precipitata dalla A. Prendi uno, Savoldi, e lasci tre: Taibi, Marazzina e Zanchetta, che saranno sostituiti da seconde linee interne. Il Cagliari, con lo «zemaniano» rampante Sala a bordocampo, ha integrato con lucida parsimonia la propria struttura. Tra le potenziali elette, in controtendenza soltanto il Vicenza: ricorso - con larghezza di investimenti - a giocatori di categoria, in grado di garantire il trionfo del progetto di recupero. Domanda finale: tra le conclamate eccellenze, quale squadra si travestirà da Chievo?
Fonte: Il Portico
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