La Cavese ha ripreso gli allenamenti ieri pomeriggio sul sintetico dell'impianto sportivo di Mugnano del Cardinale. Per tutta la settimana resterà lì per l'indisponibilità momentanea del manto erboso del "Lamberti", che è stato riseminato la scorsa settimana. Il ritorno a Cava solo nella mattinata di domenica, prima della gara con la Reggiana. Per Salvatore Campilongo d'obbligo il punto con i suoi sulla partita vinta a Gualdo Tadino. Questa volta meno strigliate per tutti. Anche se la sua Cavese non è ancora quella che si sta esprimendo sul campo. «La voglio più cinica ed aggressiva. I nuovi, soprattutto, stanno pian piano entrando nella mentalità giusta, ma ci vuole ancora un po' di tempo per arrivare al top». Le due facce della stessa medaglia: Cavese in bambola con l'Ancona, spietata e concreta a Gualdo. La metamorfosi in gran parte merito dei piedi buonissimi di Alessandro Tatomir. Il calciatore romano, che il prossimo 24 settembre spegnerà le sue 33 candeline, ha alle spalle, sin dal suo esordio 12 anni fa in C1 con la maglia del Teramo, una lunghissima carriera ed oltre 200 gare tra i professionisti. «Non esageriamo - dice con umiltà Tatomir - Rispetto alla gara con l'Ancona, a Gualdo tutto il collettivo è cresciuto. Ho solo dato il mio piccolo, modesto contributo». Una Cavese rispetto allo scorso campionato più prestante fisicamente, ma ancora non perfetta negli schemi. Dove potrà arrivare? «Dovunque - risponde il regista metelliano - potenzialmente ha un tasso di esperienza tra i suoi giocatori attuali da fare invidia a squadre di C1. La maggior parte di noi ha militato per anni in categoria superiore. Lo scorso anno c'era qualche promessa in più in prima squadra e, soprattutto, in panchina. Oggi no. Siamo tutti alla pari, dunque c'è anche maggiore concorrenza per una maglia da titolare». Intanto, fissata l'amichevole del giovedì a Terzigno.