Tu sei qui: Economia e TurismoTim Cup, sconfitta la "Cavese 2"
Inserito da Marco Mattiello (admin), lunedì 9 agosto 2010 00:00:00
Eccola qua, sono venuti a vedere l’effetto che fa, non pochi e sicuramente buoni spettatori, persino interessati. Come De Marinis, ex Nocerina, magari propenso di nuovo al discorso societario ancora in cantiere, roba da considerare invece già certa per l’ex Benevento che risponde al cognome di Spatola, al centro delle attenzioni della tribuna.
Marco Rossi, pur avendo a che fare con una squadra incompleta assai e giovane tanto, interpreta la partita a modo suo. Col modulo preferito, stando sempre alzato, guardando in continuazione l’orologio (si potrebbe aggiungere, non vedendo l’ora di fare sul serio e con una squadra al completo). Una panca più in là, Enzo Torrente, il cetarese che da calciatore ha raggiunto il top e che da mister ha ben iniziato, vincendo il campionato di Seconda Divisione col ricco e giovane Gubbio. Prologo con la Cavese dei prossimi contratti, capitanati da Alfano, a far giro di campo in borghese per poi sedersi in tribuna.
Boisfer alza la mira con tiro centrale. Mordono i ragazzini di casa, col Citro romano in evidenza, la difesa verdissima che più o meno tiene, Bacchiocchi e Schetter a far sentire il “qualcosa in più”. Iniziativa ospite, a ritmo non trascendentale. Al 16’ ci riprova Boisfer, approfittando della fuga di Testardi: para Pane. Risponde Schetter: sorta di pallonetto ravvicinato, ma errato, dopo imbarazzo dei centrali ed apertura profonda di Bacchiocchi. Azione Bartolucci-Gomez: pronto Pane. Quasi gol al 24’: punizione di Carbonaro, stacca alla grande D’Orsi, di poco alto. Lamanna calcola male il rimbalzo su lancio lungo da retrovia: è un brivido. La grinta di Rossi rende la truppa in grado di scrollarsi l’iniziale predominio territoriale umbro: iniezione di personalità a distanza breve.
8 minuti della ripresa, da fermo sblocca il Gubbio. Ingenuo La Ragione col fallo. Capitan Sandreani con la punizione dal limite uccella Pane, nell’occasione non irreprensibile. Fallaccio e rosso diretto per Borghese, che in divisa prende netto Schetter in fuga. Illusione: Gubbio passa e chiude in contropiede, fila via una bellezza Donnarumma, serve il solitario Gomez, che tentenna persino, consentendo quasi il miracolo a Pane e difensori: s’insacca, infine, il pallone. Quando i minuti trascorrono, vien fuori la differenza del momento, copione scontato, ma alla Cavese assai giovane va l’onore delle armi con tanto d’applauso.
Era solo per augurarle buon viaggio l’assaggio di Coppa, come da striscione di curva. Molto accadrà ed in quel molto c’è parecchio di societario da mettere ancora a registro. Insomma, la sconfitta era stata messa quasi in preventivo. Ora si attende che i nuovi promessi possano essere a disposizione dell’allenatore per lavorare al meglio in vista dell’inizio del campionato.
Maglione: «Sarà un anno difficile, ma che potrebbe riservare molte sorprese»
E’ lui il protagonista principale: l’avvocato del Vomero prestato al calcio e dal calcio mai più resistito. Capace di dire tutto ed il contrario di tutto: Francesco Maglione, assoluto protagonista dovunque e comunque. Direttore generale di una Cavese che dovrà presentarsi al via di un difficile campionato con andatura ed attrezzatura diversa dall’attuale. Contro il Gubbio, un solo “maglioniano” in campo, il ragazzino Enrico Citro, preso dalla Roma.
Nel dopo partita, l’avvocato per taccuini e telecamere: «Il mio lavoro comincia in salita, si parte da zero - sottolinea Maglione - chi mi ha voluto a Cava sa che in queste condizioni c’è bisogno probabilmente di un uomo di calcio, che prenda le redini non del comando, ma direi del decisionismo che serve. Le prime cose da fare? Attrezzare l’organico partendo dai ragazzi che sono stati in ritiro, aggiungere qualcosa, risolvere qualche sostituzione rimasta in sospeso, dare a Marco Rossi ed al gruppo la possibilità di lavorare in tranquillità, cioè tentando di risolvergli i problemi giornalieri riguardanti allenamenti, strutture, sostegno della società. Sarà un anno difficile ma nelle difficoltà, magari con un pizzico di competenza ed una mano dall’ambiente, può nascere qualcosa di sorprendente».
Fonte: Il Portico
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