Tu sei qui: Economia e TurismoUn rigore affonda la Cavese, sempre più ultima
Inserito da (admin), lunedì 29 novembre 2010 00:00:00
Un eurogol di Di Cuonzo ed un rigore di Corona condannano la Cavese alla terza sconfitta consecutiva. La squadra di Rossi (in tribuna per squalifica e sostituito in panchina da Barbato) era riuscita a pareggiare con il giovane Citro, ma a 15 minuti dalla fine un fallo di Troise su Albadoro spegne il sogno di interrompere la striscia di risultati negativi. La Cavese ha lottato facendo quel che ha potuto, ma era troppo rimaneggiata per poter impensierire una Juve Stabia vincente, nonostante non abbia fatto molto di più rispetto all’avversario.
A Marco Rossi mancavano Di Napoli e Sifonetti per infortunio, nonché Bacchiocchi e Cipriani, appiedati dal giudice sportivo. Schetter, in precarie condizioni, siede invece in panchina. L’allenatore non rinuncia al 4-3-3, con Camillo Ciano e Bernardo che si scambiano il ruolo di prima punta e Quadrini schierato a sinistra per completare il tridente. Nonostante le tre punte, Rossi prova a ripetere la partita dello scorso anno, quando il tecnico torinese alla guida della Scafatese riuscì ad infliggere alla Juve Stabia la prima ed unica sconfitta interna: la Cavese aspetta l’avversario, si difende con tutti gli effettivi e non appena trova spazi attacca in contropiede.
Nel primo quarto d’ora è il portiere Pane a tenere in partita i compagni con due provvidenziali uscite su Mbakogu, prima all’8’ quando Pagano smarca il nigeriano davanti all’estremo difensore, poi al 15’ con lo stesso attaccante stabiese che non raccoglie un taglio di Cazzola. Al terzo tentativo la Juve Stabia colpisce: al 17’ Albadoro batte una punizione dai 25 metri, la difesa della Cavese respinge, ma dal limite Di Cuonzo pesca il jolly con un tiro al volo che Pane vede infilarsi nel sette. Il vantaggio locale dura appena 5 minuti, perché a metà tempo la Cavese pareggia in contropiede: Camillo Ciano si porta a spasso la difesa e libera in area Citro, che supera Fumagalli con un elegante pallonetto. Il risultato torna in equilibrio e, fino alla fine del primo tempo, non accade nessun altro episodio che potrebbe farlo cambiare.
Nel secondo tempo Rossi inserisce subito Turienzo al posto di Quadrini, con l’ariete che va a collocarsi al centro dell’attacco, dirottando Ciano sulla fascia destra. L’inerzia della partita non cambia e serve un episodio per sbloccare nuovamente il risultato. Arriva soltanto dopo mezz’ora di sbadigli ed è rappresentato da un calcio di rigore che l’arbitro assegna per un fallo di Troise su Albadoro. Dal dischetto Corona spiazza Pane e fissa il punteggio sul definitivo 2-1.
Alfano: «Albadoro è stato furbo, ma l’arbitro cosa ha visto?»
«L’arbitro mi ha detto che Troise ha dato un calcio ad Albadoro. Rispettiamo la sua decisione, ma credo che dare un rigore così sia assurdo». Gerardo Alfano è deluso. Il capitano della Cavese, al termine della gara, torna subito sull’episodio che ha deciso la partita. «E’ stato bravo Albadoro a procurarselo: era di spalle, ha spostato la palla e con il piede sinistro si è buttato sul piede di Pagano, non di Troise. Ma al di là di questo, per me il rigore non c’era. Quando si perdono i derby c’è sempre tristezza, soprattutto se poi le sconfitte arrivano a causa di un episodio sfavorevole».
Stessa chiave di lettura per Cristofaro Barbato, che sostituiva in panchina Marco Rossi: «Non è nostro costume parlare degli arbitri, soprattutto perché su Albadoro c’era Pagano e non Troise. Quest’ultimo era solo di copertura, per cui non so cosa abbia visto il direttore di gara». Si passa poi a parlare della partita: «E’ stata una gara molto equilibrata - commenta Barbato - e senza quell’episodio credo che sarebbe finita 1-1. Si sono affrontate due squadre che non si sono risparmiate, purtroppo il rigore ci ha condannati».
La Cavese si è presentata all’appuntamento rimaneggiata, ma Barbato non vuole sentir parlare delle assenze: «Abbiamo gestito la gara abbastanza bene. Michele Ciano e Schetter si sono allenati soltanto due volte, venerdì e sabato scorsi. Li abbiamo portati in panchina perché potevano giocare uno spezzone, ma a 10 minuti dalla fine abbiamo preferito non rischiarli. Turienzo lo abbiamo mandato in campo perché Quadrini era stanco, le posizioni in avanti sono state cambiate perché su quel lato c’era Di Cuonzo che ci dava fastidio».
Qualcosa a Barbato non è piaciuto: «Dovevamo mettere più palloni dal fondo ed in certe circostanze essere più aggressivi rispetto all’avversario», osserva il vice di Rossi, che non vuol sentire parlare di crisi. Ed infatti aggiunge: «Magari solo di risultati, perché nelle ultime tre gare soltanto con l’Atletico Roma abbiamo meritato di perdere. Senza i 5 punti di penalizzazione saremmo molto più su, in ogni caso non molliamo, perché credo che la salvezza sia alla nostra portata».
Gianluca Esposito
Fonte: Il Portico
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