Tu sei qui: Eventi e SpettacoliAmalfi medievale e ottocentesca: 11-30 aprile gli eventi del Centro di Cultura e Storia
Inserito da (redazionelda), sabato 8 aprile 2017 16:48:07
L'11 aprile, ad Amalfi, presso la Sala Colavolpe, con inizio alle 18, saranno inaugurati due eventi organizzati dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana: "Amalfi Medievale. La forma urbis nel secolo XIII" e "Identità e Memoria. Dalla "lente" di Edward Lear lo stato dei luoghi: visioni inedite della Costa di Amalfi nella prima metà dell'Ottocento".
Il primo consiste nella presentazione del plastico ricostruttivo della 'forma urbis' di Amalfi nel XIII secolo, relativo in particolare al suo nucleo urbano primitivo ed associato alla seconda edizione del saggio La città davanti al mare. Aree urbane e storie sommerse di Amalfi nel Medioevo di Giuseppe Gargano. La ricostruzione è condotta in primo luogo sulla scorta dei documenti medievali superstiti, particolarmente precisi per quanto riguarda le descrizioni topografiche, morfologiche, urbanistiche e architettoniche. Inoltre si aggiunge una puntuale e acribica indagine di archeologia esterna, formata dalla lettura stratigrafica delle superfetazioni inerenti agli edifici della città. L'analisi ricostruttiva è completata poi dai risultati delle investigazioni archeologiche e geologiche dell'area ritenuta sommersa, nonché da una attenta rivisitazione di antiche iconografie panoramiche e sulla scorta di notizie desunte da serie ed attendibili testimonianze orali. L'opera in questione ha lo scopo di mostrare ai cittadini, agli studiosi e agli ospiti della città uno spaccato storico non solo di carattere urbano, ma anche e soprattutto sociale. A tale scopo il plastico sarà corredato da descrizioni esplicative di chiara e semplice lettura corroborate da solide fonti scientifiche.
L'altro evento è una mostra iconografica e documentaria dei disegni e degli acquerelli inediti di Edward Lear, fedelmente riprodotti dagli archivi dell'Università di Harvard e dalla Biblioteca Centrale di Liverpool, nonché da musei e fondi privati. Scrittore e pittore inglese (Londra 1812-Sanremo 1880), Edward Lear, nei suoi numerosi viaggi di studio, visitò la Grecia, l'Albania, la Corsica, il Medio Oriente e perfino l'India, pubblicando in patria i resoconti illustrati (Journals of a Landscape Painter) delle sue escursioni. Fu più volte in Italia, percorrendo la campagna romana (1837), i tratturi abruzzesi (1843), i "meravigliosi" e "terribili" dirupi della Calabria (1847). Nel 1838 e nel 1844 soggiornò a Cava e ad Amalfi, lasciando la sua firma nel registro dei visitatori dell'Abbazia benedettina e nel libro degli ospiti dell'Hotel Cappuccini, dove rimase tre settimane. Per la capacità di cogliere con estrema immediatezza le peculiarità ambientali e antropiche del territorio, Edward Lear, con Blechen, Ščedrin e Ruskin, contribuì in maniera decisiva, nella prima metà dell'Ottocento, a costruire e veicolare l'immagine della Costiera amalfitana che, per la "fantastica meraviglia" dei luoghi, fu l'unica al mondo ad essere definita divina. Ciò deriva dal modo stesso in cui Lear si poneva di fronte al paesaggio per definire l'impianto prospettico dei suoi schizzi, che egli amava chiamare "topografie" per la precisione con cui era rappresentato lo stato dei luoghi. Secondo la testimonianza del suo amico ed allievo Hubert Congreve, Lear, seguito dall'anziano maggiordomo George, "avanzava a fatica con passo lento" per valli e radure e, "giunto sul posto per un buon soggetto, fissava la scena per parecchi minuti attraverso una lente monoculare" per mettere a fuoco gli elementi pittoreschi della veduta, spesso rimarcati a margine dello schizzo: lo scenario maestoso degli strapiombi sul mare, la fuga geometrica delle pergole e dei terrazzamenti, il levantino intrico degli aggregati urbani, i ricami di pietra delle architetture moresche.
Il plastico ricostruttivo e la mostra iconografica rimarranno aperte al pubblico fino al 30 aprile.
Fonte: Il Vescovado
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