Cucire e cucinare: due verbi affini, due gesti artigianali che richiedono pazienza, creatività, esperienza e amore. Con questa ispirazione nasce "Cucinapoli Summer Dream", l'evento di beneficenza che si terrà domenica 20 luglio all'Hotel Caruso, a Belmond Hotel Amalfi Coast, a sostegno della Fondazione Enrico Isaia e Maria Pepillo.

Una cena spettacolo che è anche un progetto di alto valore sociale, volto a raccogliere fondi per iniziative concrete, come il progetto NEET, dedicato all'inclusione lavorativa di giovani esclusi da percorsi di formazione o occupazione, e il laboratorio di camiceria nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, simbolo di riscatto e riqualificazione.

A guidare questa serata d'eccezione, Massimiliano Isaia, azionista del gruppo Isaia e promotore della fondazione, in sinergia con la Food Atelier di Giovanna Virgilio. Il programma prevede un percorso enogastronomico straordinario che celebra la Campania e la sua generosità.

Protagonisti della cena saranno tre chef stellati:

• Domenico Candela (Hotel Parker's - Napoli)

• Gennaro Esposito (La Torre del Saracino - Vico Equense)

• Oliver Glowig (Tre Olivi - Paestum)

Insieme a loro, l'Executive Chef del Caruso, Armando Aristarco, curerà un raffinato aperitivo di benvenuto, seguito dagli sfizi fritti del Maestro Pizzaiolo Pasquale Vitiello della pizzeria Nennella.

I piatti saranno accompagnati dai migliori vini campani, selezionati tra le eccellenze del territorio: Marisa Cuomo, Monte di Grazia, Tenuta San Francesco, Villa Matilde, San Salvatore. A chiudere la cena, un tris di maestri pasticcieri: Pepe, Sal De Riso e Pansa, per un finale dolce che onora la tradizione.

La serata sarà condotta dalla giornalista Lucia Serino e introdotta dai saluti istituzionali di Gianluca Isaia, presidente della Fondazione, e Iolanda Mansi, General Manager dell'Hotel Caruso. Seguirà l'intervento di Tommaso D'Alterio, Direttore Generale della Fondazione Isaia, con le testimonianze dei partner dei progetti sostenuti.

Appuntamento alle ore 19:00, presso la suggestiva piscina del Caruso di Ravello, con vista sul tramonto e sul mare della Costiera, per una serata che unisce sapore, bellezza e impegno civile.

Perché cucinare e cucire, in fondo, sono due modi per unire ciò che è separato, per curare le ferite della società e per offrire nuove opportunità. E quando la tavola diventa luogo di solidarietà, ogni piatto ha un gusto in più: quello del bene che fa bene.